
Registro elettronico temporaneamente inaccessibile in moltissime scuole della zona, da Bollate a Saronno, da Limbiate a Garbagnate a Paderno Dugnano, a causa di un attacco hacker. Colpite le scuole che utilizzano la piattaforma Axios scuola digitale, che copre circa un quarto degli istituti a livello nazionale. Tra quelli della nostra zona ci sono l’istituto comprensivo di via Pace di Limbiate, l’istituto comprensivo Giovanni XXIII di Cusano Milanino, gli istituti Russel e Futura di Garbagnate, il Liceo GB Grassi di Saronno, l’Istituto Parma di Saronno, il Regina Elena di Solaro, il Montessori, il Rosmini e il Primo Levi di Bollate, l’Istituto Allende di Paderno Dugnano e tanti altri.

Si tratta di un attacco di tipo “ransomware” ovvero effettuato da pirati informatici allo scopo di chiedere un “riscatto” per il ripristino dei dati.
La società che gestisce il sistema, ha diffuso una nota in cui puntualizza che “I dati personali gestiti non sono stati persi/distrutti e non vi è stata alcuna visione/estrapolazione
indebita”.
Inoltre la stessa Axios Italia Service spiega: “Le misure di sicurezza adottate, incluse le soluzioni di Disaster Recovery, nonostante un “attacco brutale con finalità estorsive” similare a quello ricevuto recentemente da multinazionali, hanno consentito di preservare i dati gestiti nel rispetto della normativa privacy.
Attacco ransomware al registro elettronico delle scuole
L’azienda che è già attiva per il ripristino del sistema, sta fornendo indicazioni ai dirigenti scolastici sulle misure da adottare nel rispetto delle normative per il trattamento dei dati personali.
Sempre l’azienda scrive che “Non si ravvisano motivazioni per le quali sarebbe necessario, ai sensi dell’art.33 par.1 del Regolamento UE 2016/679, effettuare notifica al Garante della Protezione dei Dati Personali, poiché non risultano presenti rischi per i diritti e le libertà delle persone fisiche. Non si ritiene neanche necessaria la notifica agli interessati (alunni, genitori, personale, ecc.), ai sensi dell’art.34 del Regolamento UE 2016/679 per le stesse motivazioni”.
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