La Regione Lombardia ha cambiato posizione nel giro di poche ore sul richiamo del vaccino AstraZeneca per le persone che hanno meno di 60 anni: si adeguerà all’indicazione del Ministero della Salute e procederà con la somministrazione della seconda dose utilizzando un vaccino diverso, in particolare Pfizer o Moderna.
Regione Lombardia ha deciso di provvedere alla cosiddetta “vaccinazione eterologa”, ossia con seconda dose di vaccino Pfizer o Moderna a chi, minore di 60 anni, ha ricevuto Astrazeneca come prima dose.
Ieri ed oggi le persone che si trovavano in questa casistica, ovvero con meno di 60 anni e una dose di Astrazeneca somministrata da 9 a 11 settimane fa e che avevano l’appuntamento per la seconda dose, sono state rimandate a casa.
“La riorganizzazione del programma vaccinale avverrà negli stretti tempi necessari sulla base delle dosi di vaccino disponibili” -ha riferito Regione Lombardia all’Ansa.
La questione della seconda dose con un vaccino differente rispetto alla prima è stata affrontata dalla Spagna circa tre settimane fa e da allora si procede con vaccinazione eterologa per gli Under 60. Come riportano le cronache di Sky tg 24 del 19 maggio, Uno studio clinico a cura dell’Istituto Sanitario Carlos III, un organismo pubblico spagnolo riferisce che somministrare il vaccino anti-Covid di Pfizer come seconda dose a persone che hanno ricevuto la prima di AstraZeneca è sicuro e aumenta la risposta immunitaria. Allo studio hanno partecipato 673 volontari (221 come gruppo di controllo). Queste conclusioni sono state spiegate dai responsabili del progetto in una conferenza stampa ripresa dai media iberici. “Possiamo solo concludere che la somministrazione di una dose di richiamo è altamente immunogenica e sicura”, ha riassunto Jesús Antonio Frías, uno dei ricercatori responsabili dello studio. Frías ha aggiunto che le “reazioni avverse” riscontrate sono “simili a quelle dei casi in cui è stato somministrato un unico vaccino” e “in nessun caso gravi”.
Ma le notizie degli ultimi giorni e, soprattutto, i continui cambi di decisione da parte degli organismi regolatori, hanno creato dubbi tra le persone che si trovano nella situazione indicata: in Lombardia, secondo dati citati da Corriere.it si tratta di circa 180mila vaccinati con prima dose Astrazeneca nei mesi di marzo e aprile, con richiamo fissato tra giugno e luglio, tra questi ci sono molti insegnanti e agenti di Polizia locale.
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