La strage di Paderno nelle omelie della domenica una settimana dopo. Il dramma di Riccardo che ha sterminato la famiglia, la necessità di risposte di una comunità e i funerali da preparare.
Strage di Paderno, le omelie 7 giorni dopo
Intanto che si spengono per qualche giorno i riflettori dei media nazionali allentando la pressione mediatica dei giorni scorsi, la città di Paderno si interroga per trovare risposte dopo la strage della famiglia Chiarioni. È un argomento che a una settimana esatta lascia ancora tanti interrogativi e il senso di sgomento è palpabile. I sacerdoti ne parlano anche nelle omelie dopo aver chiesto di sospendere il giudizio. È la prima domenica che per molti segna la ripresa graduale di tutte le attività, ma è anche la domenica che dà il via alle patronali e alle tradizioni delle parrocchie.
Anche la comunità di Palazzolo si sta interrogando su quanto accaduto. Dopo 9 anni di servizio, don Paolo Stefanazzi nel suo saluto ha accennato a “una città in sofferenza per i fatti accaduti” parlando anche di giovani “che possono sbagliare nel loro cammino”. Invece, a Paderno è monsignor Ivano Valagussa a parlare della strage dal pulpito: “Preghiamo per la morte incomprensibile e violenta di questa famiglia, per questo ragazzo e per i suoi nonni. Proseguiamo la nostra attività educativa attraverso gli oratori, l’attività sportiva. Vedere altre persone che vogliono fare per gli altri è un piccolo miracolo di Fede”, ha detto ai fedeli di Santa Maria Nascente. La stessa parrocchia – la più grande della città – ospiterà i funerali della famiglia Chiarioni.
I funerali della famiglia Chiarioni a Paderno
È atteso nelle prossime ore il nulla osta da parte del magistrato alla cremazione delle tre salme. Dopo il riconoscimento da parte di una parente, venerdì sono state sottoposte all’autopsia. Appena avverrà la consegna alla famiglia, si procederà con le esequie. Ma la macchina organizzativa si è già messa in moto: lunedì mattina in Comune si organizzerà la viabilità e la chiusura delle strade del centro attorno alla parrocchia che ospiterà centinaia di persone. Probabilmente non ci saranno i parenti più stretti della famiglia Chiarioni: loro saluteranno Fabio, 51 anni, Daniela, 49, e il piccolo Lorenzo, appena dodicenne, in una cerimonia strettamente privata. Ci sarà poi quella pubblica a cui parteciperanno le autorità e le centinaia di persone che hanno conosciuto questa famiglia, tra cui le due scuole a cui erano iscritti Lorenzo e Riccardo, le società sportive, i cittadini. Per quel giorno è proclamato il lutto cittadino e un minuto di silenzio alle ore 12.
L’ipotesi che sta prendendo forma è di celebrare l’ultimo saluto nella giornata di mercoledì (o tutt’al più all’indomani) in modo da non sovrapporsi all’avvio del nuovo anno scolastico previsto da giovedì. È attesa la conferma anche da parte dell’Arcivescovo Mario Delpini che potrebbe officiare le esequie. Invece, ci sarà un unico grande coro che accompagnerà la celebrazione che abbraccerà le cinque parrocchie paternesi del decanato. “Non chiudiamo gli occhi, le orecchie e il cuore davanti a questo dramma”, ha aggiunto don Dino Valente, parroco di Santa Maria Nascente.
Riccardo resta in carcere e aspetta di incontrare i nonni
Non ha ancora ricevuto il via libera l’incontro tra Riccardo e i suoi nonni. Il reo confesso della strage di Paderno Dugnano ha espresso il desiderio di incontrare i parenti che hanno fatto sapere che “non lo abbandoneremo”. Al momento, il 17enne che tra un mese sarà maggiorenne, rimane in carcere al Beccaria di Milano. Venerdì pomeriggio, è stato nuovamente ascoltato dal gip. Nel suo interrogatorio sono emersi nuovi particolari di quella notte che se confermati aiuteranno a ricostruire ancora più nel dettaglio l’orrore che è avvenuto nella villetta di via Anzio. Per definire le reali cause del movente invece il percorso sarà molto più lungo.
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