
Sarà Emiliano Campi, avvocato di Solaro, esponente storico della Lega, il nuovo presidente del Parco delle Groane. E’ stato raggiunto l’accordo tra le parti politiche per il rinnovo del direttivo dell’ente che oggi governa un’area vincolata di oltre 8000 ettari, che raggruppa 27 comuni e si estende dalle porte di Milano a quelle di Como, dopo la recente “annessione” del Parco delle Brughiera Briantea.

Dopo mesi di stallo, l’accordo tra le parti politiche è stato raggiunto lo scorso fine settimana durante una riunione in Regione Lombardia, dove erano presenti esponenti di centrodestra e di centrosinistra delle tre province coinvolte (Milano, Monza e Brianza e Como) che sono riusciti a trovare la formula risolutiva per un problema che si trascinava da alcuni mesi, con l’attuale presidente Roberto Della Rovere, ex sindaco di Cesate, che proseguiva il suo mandato in proroga in attesa delle decisioni, inevitabilmente frutto di tavoli diplomatici tra gli opposti schieramenti.
C’era da risolvere il rebus della “doppia maggioranza”, quella relativa alle quote, saldamente in mano al centrosinistra, che con Milano città e Area Metropolitana di Milano sovrasta tutti gli altri enti partecipanti e quella relativa alle “teste”, ovvero dei sindaci e dei presidenti di provincia membri dell’assemblea (oggi detta “comunità del parco”) che è invece del centrodestra.
Lo schema accettato da entrambe le parti, prevede nel Cdg (consiglio di gestione) votato dalla comunità, 2 esponenti al centrodestra, tra cui il presidente e 3 esponenti al centrosinistra. Da Solaro sarebbe risultato stato significativo il “nulla osta” formulato dal sindaco Nilde Moretti sulla nomina di Campi presidente, valutato per cortesia istituzionale, considerando che Campi è di Solaro, di parte avversa e suo sfidante diretto alle ultime elezioni amministrative del 2019.
Per quanto riguarda il centrodestra, accanto al presidente Emiliano Campi, ci sarà sicuramente William Ricchi di Barlassina (Forza Italia), già presidente del Parco Groane e oggi rappresentante nominato di diritto da Regione Lombardia. Ancora da assegnare invece i tre posti per il centrosinistra: gli elementi da valutare saranno la rappresentanza territoriale dopo l’ampliamento dei confini del Parco (Milano, Monza Brianza e Como) e la rappresentanza di genere (ci dovranno essere due donne).
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