Raccoglievano indumenti usati fingendo di far parte di una onlus che si occupava di aiutare le popolazioni del Centrafrica mentre in realtà vendevano gli abiti sul mercato nero in Tunisia e in Campania. La base operativa era a Solaro (Mi)
I carabinieri del Gruppo per la Tutela dell’Ambiente di Milano, in collaborazione con diversi comandi provinciali carabinieri hanno dato esecuzione questa mattina 2 ordinanze di custodia cautelare in carcere, n. 3 agli arresti domiciliari e n.6 misure cautelari dell’obbligo di dimora nel comune di residenza, oltre a numerose perquisizioni e sequestro di beni.
I destinatari sono membri di una organizzazione criminale attiva nella raccolta abiti usati destinati a persone meno abbienti, attraverso il paravento di un’associazione no profit ligure, gestendo oltre 10.000 tonnellate di rifiuti.
In carcere con l’accusa di traffico illecito di rifiuti sono finiti C.S., 56enneAmministratore Unico della società “Nuova Tessil Pezzame s.a.s.” di Solaro (MI) e G.G., 60enne Presidente di una sedicente onlus di Savona, mentre sono stati posti agli arresti domiciliari D.F., 53enne, S.D.P., 50enne e B.C., 52enne, rispettivamente socia accomandante e dipendenti della citata azienda di trattamento rifiuti.
Altri 6 soggetti, coinvolti nella raccolta porta a porta degli abiti usati sono stati sottoposti alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza.
L’indagine ha avuto avvio nell’ottobre del 2014 a seguito della rapina avvenuta nella residenza del titolare della “Nuova Tessil Pezzame”, nel corso della quale era stata asportata un’ingente somma di denaro proveniente dall’illecita attività imprenditoriale dell’interessato.
I successivi accertamenti delegati dalla Procura e sviluppati dai militari del N.O.E. di Milano, anche con l’ausilio tecnico delle intercettazioni telefoniche e di videoriprese sugli impianti di trattamento, hanno evidenziato l’esistenza di una struttura organizzata e ormai ben rodata, costituita da più soggetti operanti nel settore dei rifiuti che, grazie alla connivenza del presidente della onlus effettuavano la raccolta porta a porta di abiti usati, apparentemente destinati a soggetti bisognosi ed a popolazioni del Centro Africa, di fatto ottenendo un illecito arricchimento attraverso lo sfruttamento del comune senso di solidarietà.
In realtà infatti, tali rifiuti, senza essere sottoposti alle previste operazioni di trattamento e recupero, venivano rivenduti a titolari di società operanti nel settore del commercio di vestiti della Campania e della Tunisia.
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Queste condotte hanno consentito agli indagati di realizzare un ingiusto profitto quantificabile in circa 3.000.000 di euro.
In ottemperanza ai provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria, in fase esecutiva si è proceduto inoltre al sequestro del capitale sociale della società di trattamento rifiuti “Nuova Tessil Pezzame s.a.s.” e della onlus savonese, nonché di 6 automezzi utilizzati per il trasporto e movimentazione dei rifiuti, per un valore stimato superiore ai 3.000.000 di euro.
E’ stata data contestuale esecuzione a 12 decreti di perquisizione locale che hanno consentito il rinvenimento di copioso materiale documentale, ora al vaglio per il prosieguo delle indagini.
Gli arrestati, sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Milano e le proprie abitazioni , con il divieto di comunicare con l’esterno.
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