Dopo due rinvii, anche i Comuni che sin qui avevano posticipato l’accensione dei caloriferi, spostano sul tasto “on” i termostati delle loro caldaie. In queste ore si preparano a riattivare gli impianti di riscaldamento, tenuti sin qui spenti.
Accensione del riscaldamento posticipato: le ragioni
La scelta di posticipare l’accensione degli impianti di riscaldamento aveva come ratio la necessità di risparmio energetico, vista l’impennata dei prezzi seguita alle vicende belliche, ed era stata resa possibile dalle temperature insolitamente miti che hanno accompagnato lo scorso mese di ottobre. Da qui l’ok al rinvio, poi reiterato, dell’accensione degli impianti. Che già con il Decreto Cingolani avevano subito uno slittamento sulle tempistiche di avvio, rispetto al calendario degli anni precedenti.
Riscaldamento posticipato, Comuni in ordine sparso
C’è da dire che i Comuni si erano mossi un po’ in ordine sparso: decisioni in capo ai sindaci e tutti i distinguo del caso, come le eccezioni previste (asili nido, centri diurni disabili, case di riposo…) previste dalle normative. Con la conclusione del mese di ottobre e del ponte di Ognissanti, anche i plessi scolastici mettono mano alle loro centrali termiche per alzare la temperatura di questo autunno ormai inoltrato, che sin qui è parso per lo più una primavera.
Accensione caloriferi: i dati della qualità dell’aria
In questo ginepraio di input comunali, nuovi limiti di temperature da rispettare, doverose eccezioni e casi controcorrente, resta il fatto che in questo 2022 così a lungo costretto a confrontarsi anche con la siccità, qualche buona notizia dalle caldaie rimaste spente è arrivata anche per l’ambiente. Con la qualità dell’aria che proprio durante il primo giorno di novembre ha registrato valori ondivaghi, nonostante la pioggia caduta proprio in quelle ore. Tra pm10, particolati e valori assoluti dei parametri di riferimento, ad emergenza è destinata ora a sommarsi emergenza. Perché con il riscaldamento acceso e la mancanza di precipitazioni piovose, ora si rischia di avere case più tiepide ma qualità dell’aria peggiore. Come hanno testimoniato i campionamenti a Bollate e Saronno.
Redazione web
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