
Qualche giorno fa i presidi di diversi istituti del nostro territorio, da Bollate a Garbagnate, da Paderno a Senago, ci hanno inviato una lettera che abbiamo pubblicato qui.
Oggi arriva una precisazione firmata dalle stesse dirigenti scolastiche.
“Desideriamo specificare che i nostri alunni 3-14 anni sono seguiti nella maggioranza dai pediatri e solo i dipendenti dai medici di base. Nessuno vuole mettere in dubbio l’abnegazione e l’impegno dei medici del nostro territorio in questa emergenza ma il fatto che, in questo continuo cambio di indicazioni di procedure e di scelte imposte dall’alto abbiano “gettato la spugna” cioè si siano arresi, si siano rassegnati.
Non era nostro intento assolutamente affermare che i medici non stiano svolgendo il loro compito in questo momento ma che le richieste sono diversificate e aumentate.
Alla scuola vengono poste tantissime domande da parte dei genitori, a scuola arrivano o meno certificati di riammissione, la scuola deve decidere quando far iniziare la quarantena ad una classe e a chi, la scuola deve diversificare i certificati dei dipendenti in quarantena perché non abbiano trattenute, la scuola invia a tutte le famiglie uno scritto con le modalità di gestione della quarantena e le indicazioni da seguire, i collaboratori devono provare la febbre e quando capita lavare bimbi che a volte risultano positivi, a scuola sono passati decine di positivi anche tra il personale.
Il personale scolastico non è personale medico e quello di cui c’è bisogno è una maggiore collaborazione tra scuola, pediatri e medici per riuscire, anche solo in parte, a dare risposte univoche e chiare alle nostre famiglie che sono anche le vostre al nostro personale che è anche vostro senza rassegnarsi a ciò che sta accadendo, senza “gettare la spugna”.
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