
Scuola elementare “Pizzigoni” di Saronno. La campanella segna la fine della giornata ma il rientro in classe assomiglia sempre più ad una corsa ad ostacoli. Dalla ripresa di gennaio è boom di casi Covid nelle scuole in Lombardia: 54mila gli under 18 positivi al virus, quasi 5mila in più in una settimana. I dati forniti ieri dal ministero dell’Istruzione sulla percentuale di classi in presenza (93%) non bastano però a rassicurare i genitori alle prese con quarantene e tamponi per i figli. Secondo le regole vigenti per la primaria ad esempio se uno studente risulta positivo scatta il doppio tampone (T0 e T5) per il resto della classe pena la didattica a distanza. Costi e prenotazioni sono a carico delle famiglie che subiscono i ritardi delle farmacie a loro volta costrette a far fronte al numero crescente di richieste.

Problemi anche sul fronte mensa con la difficoltà di garantire il servizio evitando assembramenti. Di seguito la testimonianza di Yulia Smirnova, madre di un bimbo di seconda elementare: «Per un genitore che lavora non è possibile gestire la mancanza della mensa scolastica, la scuola in questo caso dovrebbe essere di supporto, al contrario pone una barriera che vincola e limita la pianificazione quotidiana della vita scolastica dei bambini e di ogni genitore. Da madre single con zero alternative e supporto mi ritrovo abbandonata a me stessa».
Claudio Agrelli
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