Et voilà il pranzo è servito. Al tavolo i bisognosi che dalla mattina si sono messi in fila – distanziati – attendendo pazientemente il proprio turno per entrare. Ai fornelli i ragazzi dell’Istituto alberghiero Prealpi di Saronno che ieri hanno cucinato il pranzo di Pasqua per i circa 150 poveri ospiti dell’Opera “Cardinal Ferrari” di Milano. Per il secondo anno consecutivo, causa restrizioni anti-Covid-19, il pranzo pasquale si è tenuto in forma ridotta della metà ma lo spirito di accoglienza – dicono i volontari – è rimasto lo stesso di sempre: “Ora più che mai il vaccino è un diritto per tutti – ha detto il Presidente, Pasquale Seddio – riteniamo fondamentale garantire questo diritto a tutte le cittadine e cittadini, soprattutto a quelli che non hanno voce.”
Tra i commensali anche l’Arcivescovo di Milano, Mario Delpini che ha raggiunto la struttura di Via Boeri al termine della messa pontificale celebrata in Duomo. “Che possa essere questo un principio di novità, di conforto, di incoraggiamento – le parole di mons. Delpini durante l’omelia – Sentiamo che nel posto più bello del mondo anche noi siamo chiamati ad essere le persone più disponibili ad accogliere”.
L’Arcivescovo è arrivato intorno alle 12.30 augurando Buona Pasqua a tutti gli ospiti e i volontari della struttura. Il menù messo a punto dagli aspiranti chef dell’istituto alberghiero saronnese prevedeva come antipasto voulevant alla crema di formaggio e frutta di capperi, bruschetta ai pomodorini e al paté d’oliva, fiori di zucca in pastella; primo piatto con risotto allo champagne floreale seguito da un secondo con trancio di pesce spada alla griglia con tagliatelle di verdure e salsa di limone. Per dessert la tradizionale colomba pasquale con crema di vaniglia. “Ci siamo impegnati al meglio per cercare di dare un pranzo che comunque fosse degno di questa giornata”, racconta una giovane cuoca.
Gli ospiti hanno gustato le prelibatezze preparate dai ragazzi, alleviando, per qualche ora, il peso del disagio economico quotidiano: “Ogni giorno mi devo arrangiare – racconta un ospite – a mezzogiorno mi porta a mangiare il Comune, alla sera mi arrangio in qualche maniera con del caffelatte o con qualcosa risparmiato dal pranzo”. La lunga via all’ingresso della Onlus segnala come sempre più persone patiscono gli effetti della crisi aggravata nell’ultimo anno dalla pandemia: secondo le stime preliminari dell’Istat nel 2020 è aumentata la povertà assoluta sia per le famiglie italiane la cui incidenza è passata dal 4,9% al 6,0%, sia per le famiglie con stranieri con un balzo dal 22,0% al 25,7%, gli stessi livelli del 2018.
Claudio Agrelli
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