Saronno in cima alla classifica provinciale per consumo di suolo. E’ quanto sottolinea Ambiente Saronno Odv, il circolo locale di Legambiente, a conclusione della Giornata mondiale del suolo, celebrata il 5 dicembre. Il circolo saronnese di Legambiente, oltre alle ricorrenti iniziative di sensibilizzazione a tutta la cittadinanza sui temi ambientali e di sostenibilità, fa un bilancio di quanto emerso nel territorio di Saronno nel 2021 prendendo in considerazione la trasformazione del tessuto urbano in corso e il tema del verde pubblico e degli alberi.
Uno dei punti di partenza della riflessione è la constatazione che “Saronno vanta nella provincia il record di consumo di suolo e si colloca al 18° posto nei 1500 comuni della Lombardia. La situazione continua a non essere accettabile nè adatta al contesto della città di Saronno” -si legge nella nota di Ambiente Saronno.
Viene inoltre segnalato un episodio che fa riflettere.
I volontari, nella ricorrenza della Festa dell’Albero di Novembre, hanno dedicato attenzione all’area verde di Via Montoli con la piantumazioni di specie arboree adatte all’area e destinate al prolungamento della siepe lato sud.
Sono bastati meno di 4 giorni per vedere rimosse alcune piantine da parte di qualche incivile che vuole usare l’area come un parcheggio. L’episodio di scarsa o nulla rilevanza è in realtà la cartina al tornasole di cosa accade a Saronno. Poche aree verdi e spesso non curate lasciano spazio a cemento e auto.
Nelle scorse settimane, il circolo ha promosso l’iniziativa in modalità digitale e partecipativa aperta a tutta la cittadinanza.
Sono giunte poco meno di 500 segnalazioni, che, decurtate delle segnalazioni ripetute, hanno portato a mappare quasi 400 essenze non più presenti in città. Essenze che sono state abbattute o sono morte prevalentemente nel corso dell’ultimo decennio. Ora c’è il dato disponibile corredato di foto, coordinate e altre informazioni.
Già ad oggi la mappa, consultabile liberamente online alla homepage dell’associazione www.ambientesaronno.it ha superato le 750 visualizzazioni. Si possono vedere evidenziati in rosso le aree o aiuole che sono state cementate, in giallo le coordinate delle ceppaie o di luoghi in cui c’erano degli alberi nel recente passato (circa un decennio) e in verde le nuove piantumazioni su suolo pubblico che hanno sostituito vecchie ceppaie.
“Proprio in questi giorni leggiamo che l’Amministrazione prende la decisione di adeguare gli strumenti di gestione delle informazioni del patrimonio arboreo passando al digitale. Questo intervento, sebbene tradivo nel 2021 vista la disponibilità di strumenti simili da molti anni, fa piacere e va nella direzione della modernità e dell’efficientamento dei processi. Come circolo offriamo i risultati della mappatura come primo elemento da cui partire per ripensare al tessuto urbano in chiave sostenibile. Ci rendiamo disponibili a integrare con agronomi ulteriori informazioni”.
Abbiamo tuttavia la necessità di individuare degli obiettivi pragmatici di “riforestazione urbana” per non lasciare agli slogan il tema e per renderlo vincolato ad azioni urgenti.
Purtroppo il contesto generale vede una situazione in cui il recupero delle aree dismesse passa sistematicamente per un sacrificio del verde o degli alberi. La compensazione, se avverrà, sarà distante nel tempo e questo per ancora molto tempo creerà un ammanco di verde e alberi nel nostro territorio. Ciò che sta accadendo a Saronno nel 2021 è drammatico e le immagini sono eloquenti.
Ambiente Saronno rilancia le osservazioni inoltrate all’Amministrazione un anno fa nel momento dell’insediamento:
– che sia data priorità al verde e agli alberi nel tessuto urbano con un distinguibile cambio di passo e attenzione alla salvaguardia del verde cittadino;
– che si rispetti fin da ora la legge 10/2013 (che obbliga ogni Comune alla messa a dimora di un albero per ogni neonato e ad oggi – salvo smentita – ancora disattesa, con un ammanco di 2500 piantumazioni circa) con indicazione chiara e pubblica del grado di raggiungimento dell’obiettivo di legge;
– che si individui un piano di riforestazione urbana con numeri chiari, misurabili e adatti a compensare quanto scomparso in seguito agli ultimi interventi in tema urbanistica.
– che si dia atto all’obiettivo di consumo di suolo zero. Il risultato atteso è 57,8% nel 2025 e oltre.
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