Bacchetta in posizione, strumenti accordati, note di musica classica pronte a risuonare in platea. Il Teatro Giuditta Pasta di Saronno rialza il sipario dopo oltre sette mesi di chiusura, causa pandemia Covid. Si parte domani 6 giugno, alle 18, con il concerto “Arie” diretto dal maestro lecchese Roberto Gianola. Tra i fiati e gli ottoni della Lake Como Philarmonic Orchestra cresce la voglia di ricominciare ad esibirsi in eventi dal vivo. Dal Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini alla Madama Butterfly di Giacomo Puccini, dalla Carmen di Georges Bizet al Don Pasquale di Gaetano Donizetti: i musicisti, accompagnati dalla voce della soprano giapponese Hiroko Morita, si esibiranno con una selezione delle più celebri arie d’opera italiana ed europea.
«Siamo stati chiusi talmente tanti mesi che ogni occasione di esibizione è per noi una festa. – commenta Gianola che da sei anni è anche direttore del teatro dell’opera Süreyya di Istanbul, Turchia – Siamo entusiasti di ripartire ma restiamo cauti. Mantenere le misure di distanziamento è infatti fondamentale per evitare di ricominciare tutto da capo a settembre». L’orchestra giunge al Pasta di Saronno dopo due concerti tenuti a Lecco in occasione del 2 giugno, Festa della Repubblica, e promette di allietare il pubblico con opere all’insegna dell’allegria. A metà concerto la soprano Morita, che accompagnerà la Lake Como Philarmonic Orchestra nel tour in partenza il 18 settembre, si esibirà nell’Ave Maria dell’Otello di Giuseppe Verdi, dove renderà omaggio alle vittime del Covid.
“Come nel Barbiere di Siviglia dobbiamo torniamo a sorridere”
Il concerto si svolgerà nel pieno rispetto delle normative anti-contagio: distanziamento in sala e tra gli artisti, dispositivi di protezione individuale, misurazione della temperatura e soprattutto sanificazione degli ambienti: «Il teatro è un luogo sicuro e la gente ha bisogno di spettacoli di qualità per vincere la paura e uscire di casa», le parole del Presidente della Fondazione Giuditta Pasta, Oscar Masciadri. Attraverso la musica classica le Arie d’opera puntano a regalare al pubblico un concerto di ampio respiro dopo mesi di costrizione. «Al momento di rinascita possiamo pensare al Barbiere di Siviglia che è un’opera buffa che fa sorridere. Senza dimenticare dobbiamo ricominciare a sorridere, a goderci un po’ la vita. Il Covid ci ha insegnato che correre così come prima non ha molto senso. Bisogna andare con la marcia inferiore e godersi di più la vita in serenità».
Domani la biglietteria del teatro di via Primo Maggio sarà aperta a partire da un’ora prima dell’inizio del concerto. Su questo evento non sarà possibile utilizzare alcun voucher emesso precedentemente trattandosi di un concerto inaugurale, fuori stagione.
Claudio Agrelli
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