
Nell’ultima seduta di Consiglio comunale a Solaro è stato approvato il conferimento della cittadinanza onoraria al Milite ignoto, come già avvenuto in moltissimi altri comuni d’Italia, nell’anno in cui si ricorda il centenario della traslazione della salma da Aquileia all’Altare della Patria a Roma. In questa occasione, il presidente del consiglio comunale di Solaro, Gianfranco Morelli, che si è dedicato con passione negli anni alla ricerca storica sui dispersi della Grande Guerra di questo territorio, scrivendo anche un libro, “Nessuna croce manchi”, pubblicato nel 2015, ha fatto un breve excursus citando le vicende dei 6 militari partiti da Solaro, Ceriano Laghetto e Cogliate di cui si sono perse le tracce.
“All’inizio del secolo scorso -scrive Morelli- Solaro, Ceriano Laghetto e Cogliate formavano un unico comune di quasi 6000 anime denominato “Ceriano e Uniti”. Da qui nei tre anni e mezzo della Grande Guerra partirono circa 900 giovani e 88 di questi persero la vita, chi in battaglia, chi in prigionia, chi per malattia.
Di sei di loro fu persino impossibile individuare e recuperare i resti da restituire alla terra e al cordoglio delle famiglie, tappa indispensabile nel percorso di elaborazione del lutto.
I sei nomi senza tomba sono quelli di: Gaetano Ferrario, 20 anni, di Cogliate; Giovan Battista Prada, 20 anni, di Ceriano Laghetto; Enrico Basilico, 33 anni di Cogliate; Luigi Ferrario, 37 anni, di Cogliate; Giuseppe Basilico, 24 anni di Cogliate; Francesco Lucini, 19 anni, di Ceriano Laghetto”.
Francesco Lucini era un operaio della Gianetti che dal 1913 aveva aperto stabilimento a Ceriano, realizzava cerchi per i mezzi militari. Classe 1899, viene chiamato alla visita di leva nel maggio 1917 viene lasciato in licenza fino a luglio. A ottobre, dopo Caporetto, viene richiamato alle armi il 15 novembre 42 reggimento fanteria brigata Modena da metà dicembre in trincea sul monte Asolone, zona Monte Grappa. Nella seconda battaglia del Piave tra il 15 e il 24 giugno 1918, la sua brigata è esposta al fuoco nemico. In questa occasione muore e dopo un anno viene dichiarato disperso”.
Lo stesso Morelli durante il consiglio comunale si è fayto portatore di un’altra sua storica “battaglia”, quella per il restauro del primo Monumento ai Caduti del comune di Solaro, che si trova abbandonato nel cimitero cittadino, citando l’epitaffio che i solaresi posero alla base del memoriale: “Ai caduti la riconoscenza della Patria, la pace di Cristo”.
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