«Sul podio ho provato una forma di leggerezza assoluta: in quel momento ti senti diverso e capisci realmente che la frase “i sacrifici ripagano sempre” comincia ad avere un altro valore». Leggerezza assoluta. Nicolò Martinenghi, 21 anni residente ad Azzate (Varese), descrive così l’emozione provata sul podio del Tokyo Acquatics Centre dopo la medaglia di bronzo conquistata nella finale olimpica dei 100 metri rana. Il nuotatore varesino non ha nascosto la grande soddisfazione per il risultato di 58”33 ottenuto nella gara disputata nel pomeriggio giapponese (in Italia erano da poco passate le 4 di notte) con l’oro andato all’inglese Adam Peaty in 57”37 e l’argento all’olandese Arno Kamminga in 58”00. «Se questo è un sogno, vi prego non svegliatemi», ha scritto Martinenghi sul suo profilo Instagram.
Il sogno del nuotatore varesino assomiglia alla favola del ranocchio che si trasforma in principe. Era da ventuno anni, dai Giochi di Sydney 2000 con l’oro nei 100 metri di Domenico Fioravanti, che la rana azzurra – lo stile più tecnico del nuoto – non saliva sul podio. All’epoca dell’olimpiade australiana Nicolò aveva un anno. Di li a poco inizierà ad allenarsi in vasca al Nuoto Club di Brebbia.
Martinenghi, da Azzate al Nuoto Club di Brebbia
Il salto di qualità arriva con l’agonismo e sotto la guida di Marco Giovanni Pedoja, il suo attuale allenatore, che sui social ha gioito alla medaglia del suo allievo: “Il Sol Levante sorge sempre tutti i giorni, ma il 26 luglio 2021 è sorto per te”. Martinenghi si è fatto conoscere con 2 ori iridati, un argento e un bronzo ottenuti, tra il 2015 e il 2017, ai Mondiali Juniores. A maggio, agli Europei di Budapest, ha ottenuto tre bronzi ed è volato in Giappone forte del terzo tempo mondiale nei 100 metri rana (58”29).
Per il nuoto azzurro la terza giornata dell’Olimpiade è stata sulle montagne russe: Simona Quadarella accede alla finale dei 1500 stile libero a Tokyo 2020 con il quarto tempo mentre è stata eliminata l’altra azzurra in gara Martina Rita Caramignoli. Federica Pellegrini si è qualificata in extremis in semifinale nei 200 stile libero con il quindicesimo tempo su sedici qualificate. «Ho nuotato con difficoltà’, probabilmente provavo più fatica di quel che realmente avevo: domani devo cambiare registro», ha detto la campionessa veneta. È già finita invece l’avventura olimpica di Benedetta Pilato: la ranista azzurra si appresta a prendere il volo di ritorno per l’Italia dopo la delusione seguita alla mancata qualificazione nei 100 rana. Sfuma dunque la possibilità di una partecipazione della Pilato alla staffetta donne.
Claudio Agrelli
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