Continua a raccogliere successi l’artista uboldese Fabrizio Vendramin, 59enne di Uboldo: consacrato alla notorietà dopo avere vinto la prima edizione di “Italia’s Got Talent”, è adesso un personaggio dello spettacolo a tutti gli effetti. Ma con una marcia in più: ha sempre tenuto i piedi ben saldi a terra, non dimenticando mai il suo legame con Uboldo e rendendosi sempre disponibile per tenere le sue performance nelle manifestazioni locali (tanto più per beneficienza). Ma quanto è cambiata la sua vita in questi anni? Il Notiziario lo ha intervistato.
Vendramin, ci racconti della sua formazione.
“Dopo il liceo artistico, ho iniziato a frequentare l’Accademia delle Belle Arti come scultore. Dopo due anni ho abbandonato gli studi e mi sono messo in proprio: avevo 21 anni e facevo il grafico pubblicitario, specializzato in cartellonistica e murales. Ho lavorato per vent’anni, fino al 1983, quando ho capito che la mia vera passione era dipingere, facendo ritratti e quadri su commissione, oltre ad allestire mostre personali; finché ho cominciato a fare il performer”.
Come ha iniziato a fare ritratti al contrario?
“E’ successo un po’ per gioco e un po’ per caso, mentre facevo lezione ai miei allievi di pittura: istintivamente, ho realizzato un ritratto capovolto senza dire nulla, per dimostrare che ogni persona o cosa può sempre essere guardata da un’altra prospettiva. Quando ho visto lo stupore sulle facce di tutti loro, ho capito che potevo farlo come forma di spettacolo e da lì ho partecipato a ‘Italia’s Got Talent’ vincendo”.
Com’è cambiata da allora la sua vita?
“Hanno cominciato a chiamarmi da tutta Italia e poi anche dall’estero, in quanto artista singolare: in effetti oggi ce ne sono solo dieci in tutto il mondo che fanno questo genere di performance. Io stesso sono rimasto meravigliato: avevo un dono nascosto dentro di me e non lo sapevo, ma quando è arrivata la notorietà, ero ormai pronto. Mi sono sempre sentito a mio agio a esibirmi nelle piazze e nei teatri”.
Quali sono i personaggi più famosi che ha conosciuto?
“A parte i programmi televisivi cui sono stato invitato, ricordo Montecarlo, davanti al principe Alberto e alla principessa Charlene in una serata di gala; poi a Bologna nella sede della Ducati, quando mi avevano invitato per fare una sorpresa a Valentino Rossi. La lista è lunga: Vittorio Sgarbi, Piero Chiambretti, Alfonso Signorini, Milly Carlucci, Dory Ghezzi, Ornella Vanoni, Morgan, Mario Biondi, Anna Tatangelo, Davide Van de Sfross e Dario Ballantini… Alla maggior parte di loro ho dedicato un quadro, con gli altri ho partecipato a una serata o un evento insieme”.
Come sono andati questi due anni col coronavirus?
“Purtroppo i teatri sono fermi e il lavoro è molto rallentato. Mi sto dedicando di più al mio studio: sono prevalentemente un ritrattista e mi sono reinventato tornando alla mia attività di vent’anni fa, quando facevo pubblicità e murales. Il mese prossimo sarò a Jesolo per realizzare un murales di Charlie Chaplin alto otto metri”.
La sua prossima apparizione?
“Il 4 febbraio sarò ospite, a Gerenzano, del Circo Città di Roma, in occasione della giornata contro il cancro”.
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