Arrivano al cimitero dopo il funerale e… scoprono che non c’è posto per la bara: non è stato fatto lo scavo.
L’episodio, successo a Uboldo prima che il vecchio gestore del camposanto lasciasse il suo incarico, è tornato prepotentemente di attualità in questi giorni perché il consiglio comunale ha dovuto approvare il debito fuori bilancio per pagare i lavori fatti in emergenza. La cooperativa che aveva vinto il bando, con cui è stata poi aperta una controversia per numerose inadempienze, non ha effettuato in tempo lo scavo, cosicché i familiari del defunto si sono ritrovati al cimitero senza che potesse essere tumulata la salma.
Una situazione a dir poco incresciosa, cui ha dovuto porre rimedio l’agenzia di onoranze funebri, la quale ha chiamato in emergenza una ditta. Ebbene, è arrivato il conto al Comune: una fattura di 854 euro, che per le normative finanziarie vanno annoverati come debito fuori bilancio da trasmettere alla Corte dei Conti. Il gestore, riconoscendo l’errore, si era visto depennare il compenso come penale, accettando la risoluzione del contratto.
L’episodio è stato infatti la goccia che ha fatto traboccare il vaso: lasciavano a desiderare le piccole manutenzioni e così il sindaco Luigi Clerici aveva concordato la rescissione del contratto affidando la gestione alla seconda impresa classificata.
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