
Smaltite in discarica le 170 biciclette dei pusher e dei tossicodipendenti recuperate nel corso degli anni dalla Protezione civile nei boschi: “Non sapevamo a chi darle e quelli che si sono fatti avanti non avevano la possibilità di prenderle in blocco”, fa sapere il coordinatore Piero Zucca.
Le bici sono state abbandonate dagli spacciatori e dai tossicodipendenti nella foga di sfuggire ai continui blitz delle forze dell’ordine, nel Bosco del Conte di Origgio o nella aree boschive della Cascina Regusella di Uboldo. Stesso copione con le giubbe gialle della ProCiv che si addentravano nelle aree verdi per controllare la tenuta delle sponde del Bozzente in caso di maltempo e se fossero stati gettati rifiuti nell’alveo. Prelevate e caricate sui furgoni della Protezione civile, sono state accatastate nel deposito allestito nell’ex Mercantile, mentre la polizia locale ha redatto i verbali di sequestro. Alcune vecchie, da rottamare, altre relativamente nuove, altre addirittura mountain-bike di ultimo modello (sicuramente rubate), avrebbero potuto essere recuperate.
“Erano davvero troppe, un grosso impegno in termini di trasporto e logistica – sottolinea Zucca – Allo stesso modo, le associazioni potevano prelevarne solo qualcuna. Alla fine non abbiamo potuto fare altro che portarle in una discarica per demolirle. E’ un peccato, lo sappiamo, ma non c’era alternativa: non potevamo continuare ad accumularle nell’ex Mercantile”.
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