Qualche mese fa scrivevamo che sa essere crudele il mondo degli sport minori, almeno quanto quello dei grandi sport come il calcio. Il riferimento era al pattinatore uboldese Gabriele Galli, che ha vinto gare su gare a livello internazionale e meditava di ritirarsi perché non riusciva a farne la sua professione. Ebbene, adesso la decisione è presa, il dado è tratto: lascia il mondo dello sport.
“Non capivo più dove finiva il sacrificio e iniziava la tristezza”
Lo ha annunciato lui stesso in un post su Facebook, intriso di grande amarezza per quella che sta vivendo come una vera ingiustizia: “Ho combattuto tanto, troppo, fino ad arrivare a provare nausea di fronte a certe persone – scrive – Ho capito che era il momento di lasciare nel momento in cui l’obiettivo per il quale stavo sacrificando tutto, famiglia, anima, lavoro e tempo, era non più un obiettivo ma un ossessione per la quale mi stavo distraendo dalla felicità. Ammetto che ho tanta rabbia dentro, perché a 25 anni è troppo presto per dover abbandonare, ho rabbia perché mi avete fatto male e mi avete reso questo: un ragazzo ossessionato che non capiva più dove finiva il sacrificio e iniziava la tristezza. Ho tanta rabbia perché come me altri ci sono passati, tanti si sono addirittura ammalati, ma non è mai cambiato niente”. Ce l’ha contro il sistema, Gabriele, perché in tanti anni di grandiosi successi sportivi non gli è stata concessa una possibilità di sostentamento, anche vista l’impossibilità di entrare nei ranghi della Nazionale e quindi in un gruppo sportivo militare. L’atleta uboldese ha comunque la maturità di apprezzare ciò che ha vissuto: “Nonostante tutto sono contento perché è stato un viaggio incredibile e non vedo l’ora di vivere ciò che ho davanti – conclude il suo post – Magari più avanti racconterò qualcos’altro, ma per ora vi chiedo solo di accettare la decisione senza troppe domande”.
Le tappe dei successi di Gabriele Galli
Davvero un grande peccato che sia arrivato a questa decisione così sofferta. Gabriele Galli è terzo in Italia in due discipline nel pattinaggio su ghiaccio di velocità. Negli ultimi cinque anni è salito sempre sul podio ai Campionati italiani, prima da Junior e poi nella Categoria Assoluta; anche nella classifica generale di Coppa del Mondo Under 23 e, da rotellista, si è classificato terzo ai Campionati del Mondo. Per arrivare a questi risultati si è sempre allenato praticamente da solo, sia in Italia a Baselga di Piné (Trento), sia in Olanda che in Germania.
Il padre: “Lo sport ha ancora una funzione educativa o è solo performance?”
“Capisco bene mio figlio – commenta il padre Ercole Galli – ha fatto e dato tutto per riuscire bene e vivere di questa professione, ma il sistema sportivo non glielo permette, dimostrando che fa acqua da tutte le parti. A pochi chilometri da qui ci saranno le prossime Olimpiadi ma lui no, lui starà cercando un’altra strada. Sta studiando scienze motorie e chissà che non possa proseguire in questo ambito”. Da sportivo qual è e da ex allenatore, Galli fa un’importante riflessione: “Lo sport a livelli più alti, che punta soprattutto sulle prestazioni, al risultato a tutti i costi, ha veramente una funzione educativa? E’ una domanda che mi pongo, che spero faccia pensare gli addetti ai lavori”.
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