A Cislago un distributore di benzina era diventato base operativa di un sodalizio criminale legato alla ‘ndrangheta operante nella Bassa Comasca. Questa mattina la Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano – Direzione Distrettuale Antimafia, ha eseguito 25 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 5 agli arresti domiciliari, emesse dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano.
Operazione della Dda, arresti in Lombardia, Piemonte e Calabria, una base a Cislago
Gli arresti riguardano individui residenti in Lombardia, Piemonte e Calabria, accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, usura ed estorsione con l’aggravante del metodo mafioso, e autoriciclaggio. Alcuni indagati, già condannati nella nota inchiesta “Crimine-Infinito”, sono stati affiliati alle locali di ‘ndrangheta di Erba e Canzo.
Le indagini, condotte dal Servizio Centrale Operativo di Roma e dalla Squadra Mobile di Como, hanno rivelato le dinamiche interne e le attività illecite di due sodalizi criminali operanti nella provincia lariana. Questi gruppi erano dediti al narcotraffico, alla gestione delle piazze di spaccio locali e a molteplici altri reati, alcuni con metodi mafiosi. Inoltre, sono state accertate condotte estorsive e prestiti usurari ai danni di commercianti e imprenditori locali nei settori tessile, calzaturiero e automotive. Gli indagati hanno anche ottenuto finanziamenti pubblici presentando falsa documentazione contabile.
Indagine partita da operazione della Squadra mobile di Como
L’indagine ha avuto origine da un’operazione della Squadra Mobile di Como contro il traffico di stupefacenti nell’area di Erba, iniziata con l’arresto di una donna comasca per spaccio nel dicembre 2019. Gli investigatori hanno scoperto due gruppi criminali dediti al traffico di grandi quantità di cocaina, marijuana e hashish: uno operante principalmente nell’Erbese e l’altro nella “Bassa Comasca”, legato alla ‘ndrangheta rosarnese.
Durante l’indagine sono emersi vari reati economico-finanziari commessi dal gruppo operante nella “Bassa Comasca” attraverso un distributore di carburante a Cislago (VA). Gli indagati, usando società di comodo intestate a prestanome, hanno emesso fatture fittizie e ottenuto un mutuo di circa 700mila euro garantito dal fondo di garanzia per le PMI del Ministero dello Sviluppo Economico.
L’inchiesta ha portato anche al sequestro preventivo di 690mila euro in contanti, nascosti in un doppiofondo di un veicolo del gruppo.
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