Degrado e pericoli nell’area dismessa ex Lalac, come quelli vissuti inconsapevolmente dai giovani saliti in cima alle torri nei giorni scorsi, dove si trova il peggiore biglietto da visita che Caronno Pertusella potesse avere: palazzi di quattordici piani mai ultimati, i cui scheletri troneggiano sulla città da un decennio, da quando si sono fermati i cantieri per i problemi economici cui andò incontro l’immobiliare.
Torri ex Lalac a Caronno: gli scheletri delle torri ferme così da un decennio
Nei giorni scorsi la questione è tornata di attualità perché un caronnese ha pubblicato sui social una foto inquietante: si vedono due ragazzi che, in cima a una delle torri, si divertono a guardare dall’alto la città. Inevitabile la scia di polemiche: com’è possibile che gli adolescenti possano indisturbati salire così in alto, incuranti dei rischi che corrono? La realtà è che l’ex Lalac non è stata mai davvero sigillata completamente. Basti pensare alle tante volte che gli extracomunitari senza tetto sono stati visti scavalcare la cinta su via Trieste.
Giovani (e senza tetto) nelle torri dismesse dell’ex Lalac
In precedenza un altro caronnese aveva denunciato i pericoli per i giovani: Armando Corsini, passando di lì un giorno, aveva trovato aperto e, osservando all’interno, aveva notato dei lucernari rotti, costruiti sui box mai ultimati: “E se ci cadesse un ragazzino giocando? – aveva segnalato rendendo noto un rischio ancora attuale – Non ci sarebbe da stupirsi se gruppi di giovani entrassero come fanno spesso nelle aree dismesse, magari rincorrendosi: è importante prevenire qualsiasi incidente”. Molti coloro che in questi anni, dopo il fermo lavori del piano edilizio, hanno chiesto spiegazioni agli amministratori comunali, sperando che si approdasse a un nuovo progetto. Ed è sempre stato risposto loro che l’area è privata e pertanto non dipende dal Comune far riprendere i cantieri.
Il futuro dell’area, il privato e gli scenari
Bisogna poi considerare che la proprietà ha tutto il diritto di agire e intervenire come meglio crede. Avendo già realizzato a sue spese il centro diurno per portatori di handicap pattuito come contropartita a vantaggio del Comune in cambio dell’allora licenzia edilizia. Dopo che erano circolate voci circa la possibilità di convertire le torri in un mega hotel in vista di Expo 2015, si era profilato un altro scenario. Il sindaco Marco Giudici aveva avuto incontri con l’operatore, il quale aveva manifestato per altro la volontà di ridurre le volumetrie richieste a suo tempo. La soluzione sembrava essere la stipula di una nuova convenzione, che consentisse di far andare avanti le opere, invece è rimasto tutto fermo al palo.
Redazione web
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