La Corte dei Conti, pur approvando il bilancio consuntivo del 2013, ha contestato al Comune di Cislago 23 euro: sono i “fondi” utilizzati per l'acquisto delle bottigliette di acqua minerale bevuta durante i consigli comunali. Secondo i giudici contabili, in pratica, questa “spesa” non rientra fra i costi municipali che devono essere sostenuti coi soldi dei cittadini. “Arrivati a questo punto, manca solo che ci venga addebitato il danno erariale… – ironizza il vice sindaco Pierpaolo Grisetti, delegato al Bilancio – In teoria, infatti, facendo pagare ai cittadini l'acqua delle sedute consiliari, siamo responsabili di una spesa che dovremmo risarcire di tasca nostra”. Nella pratica non sarà così, perché la Corte dei Conti si è limitata per adesso a un richiamo contenuto nelle osservazioni al bilancio. Che cosa accadrà dunque? “Che andremo al supermercato per fare rifornimento di bottiglie a nostre spese – scherza, ma fino a un certo punto, Grisetti – Non c'è alternativa se non vogliamo morire di sete, noi consiglieri, quando ci si seccherà la gola mentre discutiamo”.
Inevitabile la riflessione dell'assessore: “Com'è possibile contestarci una spesa di 23 euro quando assistiamo agli scandali di rimborsi e stipendi d'oro dei consiglieri regionali e parlamentari? – si domanda l'assessore – I Comuni vengono continuamente lasciati in balia del patto di stabilità e di regole che stanno soffocando i bilanci, mettendo a rischio i servizi per il cittadino”.
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