Incredibile ma vero, la Corte dei Conti ha contestato al Comune di Origgio l'inserimento in bilancio, nel consuntivo del 2013, dei 143 euro spesi per i telegrammi. Quando gli amministratori pubblici hanno ricevuto la comunicazione, sono rimasti stupiti: possibile che i messaggi di condoglianze e felicitazioni non debbano più essere “finanziati” dalle casse comunali? “I telegrammi si riferiscono alle condoglianze trasmesse ai parenti dei cittadini benemeriti che sono venuti a mancare e ai genitori dei nuovi nati – spiega il vice sindaco Evasio Regnicoli – Fino all'anno precedente era normale finanziarli coi fondi di bilancio, mentre adesso, a quanto pare, non è più possibile”. Risultato: in giunta non è stata ancora presa una decisione, ma sembra proprio che – per continuare la “tradizione” dei telegrammi – sindaco e assessori debbano cominciare a pagarseli di tasca loro (magari facendo una colletta?). C'è un precedente. Anni fa la magistratura contabile, che verifica la correttezza nella gestione dei soldi pubblici, aveva avvertito il Comune sul costo dell'acqua minerale bevuta nei consigli comunali: da allora ad acquistarla (andando al supermercato per rifornirsi di bottiglie) sono gli amministratori, che provvedono di tasca propria.
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