“Chiederò alla Soprintendenza ai Beni Archeologici di scoprire gli scavi romani”. Parola del sindaco di Cislago Luciano Biscella, a un anno da quando le antiche mura risalenti a quasi duemila anni fa sono state coperte con la terra. Scandaloso ciò che è avvenuto a Cislago durante gli scavi per realizzare il tunnel della Pedemontana, che ha spazzato via non solo il centro sportivo ma anche quello che avrebbe potuto essere un parco archeologico: la proposta della Pro Loco e del Comune era stata bocciata dalla Soprintendenza per la posizione infelice del luogo dei ritrovamenti, fra via Meda e via Papa Giovanni XXIII, proprio nel punto in cui era stata realizzata la deviazione della Varesina per il cantiere. Poiché rischiavano di essere danneggiati dai lavori dell'autostrada, i manufatti erano stati coperti a strati con la stessa terra rimossa quand'erano venuti alla luce. Una precauzione motivata anche dal rischio di vandalismi da parte di persone che potevano introdursi nell'area sotto tutela.

Che cosa ne sarà, dunque, dei ritrovamenti? Una delle ipotesi avanzate da Comune e Pro Loco era creare un punto informativo con la documentazione, in attesa di poter esporre le mura delle abitazioni romane, ma non se n'è fatto più nulla. Per questo Biscella intende scrivere alla Soprintendenza “affinché ci faccia sapere quali intenzioni ha. Non possiamo accettare che un patrimonio storico di questa portata sul nostro comune non venga valorizzato. Vorremmo che ci fosse avanzata una qualche proposta: noi siamo pienamente disponibili a collaborare”.
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