Domenica scorsa bar e ristoranti di Saronno – come nel resto della Lombardia diventata zona gialla – hanno riaperto i propri spazi al pubblico. Il piatto in tavola però è freddo. Il (parziale) ritorno alla normalità deve fare i conti con i danni economici prodotti dai trentasette giorni di restrizioni anti-Covid.
Tra i titolari, in molti hanno affrontato il periodo garantendo almeno il servizio di consegna di cibo a domicilio: «Le attività di delivery ci consentono di ‘galleggiare’ – ammette Ivan Mastromatteo, titolare di un esercizio nel centro storico – tuttavia si deve prendere spesso l’auto e dunque cercare parcheggio nelle vicinanze col rischio di prendere continuamente multe».
E aggiunge: «Serve un “pass speciale” per quei ristoratori che fanno attività di delivery». Al momento non è prevista una deroga al regolamento comunale di accesso alla Ztl – zona a traffico limitato – che consente il transito nel centro storico per le vetture che si sono previamente registrate (alla Saronno Servizi o, in alternativa, al comando dei vigili urbani) con la possibilità di soste brevi per carico/scarico merci dinnanzi alla propria attività. Dal comando dei Vigili di Saronno arriva “comprensione” per l’eccezionalità del periodo e la conferma di tempi celeri per la registrazione di tutti i veicoli che per motivi commerciali hanno necessità di transitare nella Ztl cittadina.
«Per tutta la durata del periodo (fino al 15 gennaio almeno) autorizziamo l’accesso temporaneo, anche a più di un veicolo per esercizio commerciale – spiega Giuseppe Sala, comandante dei Vigili di Saronno – In molti però non hanno registrato la targa del proprio veicolo e hanno preso la multa perché per le consegne utilizzavano un veicolo diverso da quello col permesso», dice.
La riapertura di bar e ristoranti arriva a pochi giorni dall’entrata in vigore della nuova stretta per le festività natalizie: tra le ipotesi allo studio del governo, che ieri ha ricevuto le indicazioni del comitato tecnico scientifico – l’istituzione di una unica “zona arancione” nazionale con il divieto di spostamento tra comuni e la chiusura di bar e ristoranti per il periodo compreso tra la Vigilia di Natale e Capodanno.
Claudio Agrelli
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