Il parlamentare di Saronno Gianfranco Librandi è finito nella bufera, sulle prime pagine di tutti i giornali, per l’anticipazione online con cui il settimanale “L’Espresso” rivela la sua violenta reazione ad una ispezione della Guardia di Finanza nei locali della sua azienda a Roma e a Saronno, secondo quanto emergerebbe dalla relazione delle Fiamme Gialle.
I fatti raccontati da “L’Espresso” in un articolo firmato da Emiliano Fittipaldi e Giovanni Terzan, entrati in possesso anche di una relazione che gli ufficiali operanti delle Fiamme Gialle hanno scritto agli organi superiori per riferire quanto accaduto.
L’episodio è del 24 luglio 2019 quando Librandi, già parlamentare di Forza Italia, era ancora parlamentare del Partito Democratico, da cui è poi uscito per confluire in Italia Viva il nuovo partito fondato da Matteo Renzi.
Secondo quanto riportato nella relazione scritta dai finanzieri, che lo stesso giorno sono intervenuti sia nella sede della società di Librandi a Saronno che in quella a Roma, il parlamentare si sarebbe rivolto agli operanti, sia telefonicamente che di persona, in maniera offensiva e minacciosa. Durissime le parole pronunciate dal parlamentare nei confronti degli operatori della Guardia di Finanza, puntualmente riportate nella relazione inviata ai vertici.
Il parlamentare di Saronno dà una lettura diversa dei fatti in una relazione che lui stesso firma insieme ad altri 4 dirigenti dell’azienda presenti nel corso dell’ispezione nella sede di Saronno e racconta di un “blitz militare” con il quale avrebbero impaurito i dipendenti e violato l’articolo 68 della Costituzione sull’immunità dei deputati.
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