Baranzate, Esselunga: c’è la proposta del nuovo Super: qualche settimana su Il Notiziario si scriveva che, dopo le tensioni e i comunicati “pungenti”, era ripreso il dialogo (l’articolo qui) tra l’amministrazione comunale e la catena di supermercati Esselunga per cercare di risolvere il nodo dello sviluppo del punto vendita di Baranzate, ormai vecchio da un punto di vista strutturale.
Adesso si sono appresi nuovi dettagli in merito a tale dialogo ed è il sindaco stesso, Luca Elia, a confermarceli: Esselunga ha presentato una proposta preliminare.
Baranzate, Esselunga: la proposta per il nuovo super
Di che cosa si tratta? In sostanza, come ci spiega Elia e come avevamo già anticipato, Esselunga ha intenzione di realizzare un nuovo supermercato all’uscita della Rho-Monza (Tangenziale Nord), ma sul lato opposto rispetto all’attuale negozio. La proposta preliminare prevede di realizzare il supermercato in un’area tra la Rho-Monza e la via Aquileia e di ristrutturare l’attuale supermercato per poi cederlo a un altro operatore, così che il parco commerciale resti vivo anche dopo che Esselunga si sia spostata sul lato opposto della tangenziale. In sostanza, se questa proposta si realizzerà, Baranzate avrà un nuovo supermercato in più senza veder morire l’attuale parco commerciale, che cambierebbe probabilmente due marchi (Esselunga e Decathlon) ma resterebbe “vivo”.
Esselunga, le regole da cambiare e le tempistiche
Perché questa proposta preliminare diventi un progetto definitivo, però, occorre superare un ostacolo importante: la proposta infatti, come conferma il sindaco, è “in variante allo strumento urbanistico”. Che cosa vuol dire? Che Baranzate ha un Pgt (l’ex Piano regolatore) che prevede determinate regole, ma la proposta fatta da Esselunga per diventare realtà ha bisogno che queste regole vengano modificate. Dunque il percorso è più complicato. Ma si può fare. Al sindaco Elia abbiamo chiesto un’idea sui tempi che ci vorranno per capire se questa proposta diventerà davvero realtà.
“L’Amministrazione – ha risposto – deve verificare da un lato che la possibilità di variante sia effettiva e dall’altro che vi sia un ritorno di interesse pubblico. La variante secondo noi deve avere per Baranzate gli stessi ritorni previsti dall’attuale Pgt, se non di più. Circa i tempi, non sono in grado di fare una previsione precisa: dobbiamo approfondire la proposta di variante ed entrare nel merito”. La sensazione però è che il pericolo sia sempre dietro l’angolo, basta guardare cosa è successo ad Arese dove sia Ikea che altri operatori hanno sbattuto la porta a causa dei tempi lunghi. A meno che il Comune sparigli le carte affidando la complessa questione direttamente agli estensori del Pgt.
Redazione web
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