A Bollate una banda di ladri ha tentato e messo a segno tre colpi contro esercizi pubblici del centro.
Un martello di quelli da carpentiere, pochi colpi ben assestati e poi il blitz. Un martello, quasi certamente lo stesso, forti colpi su un vetro blindato, che però non si sfonda.
Un piede di porco, la saracinesca del negozio alzata, ma forse qualcosa ha disturbato i ladri, che sono fuggiti. Sono i tre assalti ad altrettanti negozi della zona di piazza San Francesco che sono avvenuti nella notte tra domenica e lunedì.
Per i commercianti bollatesi è ritornato l’incubo dei ladri, quelli che colpiscono di notte o in pausa pranzo spaccando e causando danni per fuggire col cassetto della cassa o con altra merce di valore.
Era successo già l’anno scorso, quando un ladro aveva messo a segno una ventina di furti sull’asse via 4 Novembre – Magenta – Repubblica e vie traverse. Poi era stato catturato. Adesso però il ladro o i ladri hanno colpito ancora sembrano decisamente più spavaldi e pericolosi.
Ma cos’è successo esattamente la notte tra domenica e lunedì? Abbiamo cercato di ricostruirlo.
I ladri probabilmente hanno preso di mira per primo il negozio “L’ottico” di piazza San Francesco: con un martello hanno colpito più volte il vetro blindato della porta d’ingresso per spaccarlo.
Il vetro si è rotto, ma non ha ceduto, così i ladri devono essersi spostati al negozio di riparazione telefonini e computer gestito da un cinese che si trova poche vetrine dopo l’ottico: hanno forzato la saracinesca della vetrina laterale sollevandola.
Lì o qualcosa gli ha dato fastidio, oppure hanno guardato dentro vedendo che non c’era presente la cassa da rubare. Fatto sta che hanno rinunciato al colpo.
A quel punto si sono spostati all’inizio di via Madonna Speranza dove si trova il ristorante giapponese “Ammo”.
Alcuni testimoni ci raccontano di aver sentito dei rumori sospetti verso le 4,30 di notte e probabilmente erano proprio i ladri che, giunti alla porta d’emergenza del ristorante, si preparavano a entrare in azione.
La porta d’emergenza dà su via Madonna Speranza: i ladri non hanno dovuto spaccarla, sono bastati alcuni colpi ben assestati con un martello da carpentiere con cui poi hanno fatto leva e la porta si è aperta.
Una volta dentro, la corsa verso la cassa che hanno preso strappando i cavi, poi la fuga, sicuramente non in auto: o a piedi o in bicicletta. Infatti, i ladri hanno percorso soltanto la via degli Alpini prima di fermarsi a scardinare la cassa (fossero stati in auto, sarebbero sicuramente andati più lontani).
Si sono fermati in via Parri, lì hanno rotto la serratura della cassa impossessandosi di ciò che conteneva, a quanto pare una cifra modesta .
Poi hanno gettato la cassa nel parcheggio di via Parri e sono fuggiti.
A ritrovare la cassa abbandonata, lunedì verso le 6 del mattino, sono stati alcuni operai di Gaia che erano in servizio per l’igiene ambientale. Sono bastate poche telefonate per capire da dove arrivava, dato che l’Ammo era rimasto con la porta aperta tenuta ferma dal martello abbandonato
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