Bollate, era già stato già espulso per droga, ma un uomo marocchino è stato poi fermato alla guida di un’auto non assicurata e anche intestata a prestanome.
Sabato all’imbrunire la pattuglia della Polizia locale di Bollate ha fermato per un controllo sulla Varesina una Opel Corsa.
Alla guida un cittadino marocchino munito di patente dello stato d’origine, di 28 anni, D.J. domiciliato a Milano, sprovvisto di permesso di soggiorno e praticamente senza fissa dimora.
L’uomo ha dichiarato che il veicolo fosse di proprietà del cugino T.L residente in Veneto, come da carta di circolazione. Agli agenti, avvezzi a questo tipo di controlli e di giustificazioni, non è sfuggito che si trattava di veicolo intestato a un prestanome.
L’individuo è stato condotto al comando con il veicolo e lì si è proceduto a contestargli tutte le violazioni accertate, poi è stato accompagnato in questura per il foto segnalamento da cui è emerso che era già stato espulso dall’Italia e rimpatriato con divieto d’ingresso a causa di precedenti per lo spaccio di sostanze stupefacenti.
Ma lui era tranquillamente ritornato, come se nulla fosse successo. La Opel Corsa è stata posta sotto sequestro perché tra l’altro era sprovvista di assicurazione e affidata al marocchino che, essendo l’ufficio immigrazione chiuso alle ore 20, avrebbe dovuto recarvisi l’indomani per la notifica degli atti previsti.
La Polizia locale ha proceduto alla denuncia per immigrazione clandestina ed entro 60 giorni su sua segnalazione il Pra procederà alla radiazione dell’autovettura.
La cosa incredibile è che, per radiare un veicolo palesemente irregolare, in base alla legge è necessario fermarlo ben due volte se il proprietario è irreperibile e non gli si possono notificare gli atti.
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