A Bollate in fila per ore al freddo fuori dalla farmacia per fare il tampone.
Uno dei tanti paradossi di questa lunga pandemia si è vissuto domenica scorsa a Bollate.
Nella zona della farmacia comunale numero 4, all’incrocio tra via Vittorio Veneto e via Martiri di Marzabotto, dal primo pomeriggio pian piano si è formata una lunga fila di decine e decine di persone che, molte insieme ai propri figli, si sono messe in coda in attesa di poter effettuare il tampone all’interno della casetta di legno allestita accanto alla sede della farmacia.
Ci sono giunte diverse chiamate di gente alquanto arrabbiata dopo che da ore prendeva freddo attendendo il proprio turno: “Ma in che Paese siamo che occorre passare gran parte della domenica lungo una strada in fila al freddo con il proprio figlio per far sì che gli venga fatto un tampone dopo che nelle scuole hanno trovato diversi positivi al Covid? Poi dicono di non creare assembramenti pericolosi per non restare contaminati dal virus, ma in questo caso c’è il pericolo di prendersi anche altre patologie come influenze o bronchiti visto il freddo che imperversa in questo inverno”.
“Bambini delle elementari e delle medie quindi per ore in attesa al freddo, e abbiamo scoperto che c’erano molte persone anche di altri paesi come Senago e Novate… Ma nelle altre città non si potevano fare dei centri tampone in modo che il quantitativo di gente fosse meglio distribuito sul territorio?”
“Anche perchè i due sanitari presenti all’interno della speciale “casetta” avevano appeso un cartello che avrebbero terminato il servizio per le ore 22, ma con tutta la gente che nel frattempo si era messa in fila non sappiamo gli ultimi a quale ora riuscivano ad effettuare il tampone e poter finalmente recarsi a casa”.
Quando si è esaurita la coda lo sappiamo noi: alle 23 di sera. E certo il fatto che qualche scuola abbia avvisato con poco anticipo di fare i tamponi non ha agevolato la situazione, che ha vissuto anche momenti di forte tensione. Certo non si può criticare Gaia che si è presa la briga di offrire il servizio tamponi anche la domenica fino alle 22, ma se anche altre farmacie comunali dei comuni vicini facessero lo stesso, sicuramente queste code non si formerebbero.
Stesso scenario, se non addirittura peggiore, anche la domenica successiva, quando alle 20,20 la coda di gente in attesa arrivava ancora fino alla Coop…
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