A Bollate sono stati presi i due truffatori che triplicavano i soldi. Che la fantasia dei delinquenti non abbia limiti lo abbiamo capito già da tempo, ma la vicenda che ha visto protagonisti due truffatori stranieri, di cui uno residente proprio a Bollate, ha quasi dell’incredibile.

La vicenda, da come siamo riusciti a ricostruirla, è a dir poco ingegnosa. Il bollatese e il suo complice, a quanto pare di origini africane, hanno preso di mira una pizzeria anch’essa gestita da uno straniero che si trova al di fuori della nostra zona, ma lo hanno fatto con una grande montatura scenografica, prendendo la vittima “da molto lontano”.
In sostanza, i due hanno contattato la pizzeria il cui titolare intendeva vendere l’attività. Sono arrivati con la loro auto in un paese vicino (fornito di stazione ferroviaria), hanno parcheggiato e hanno chiamato il titolare dicendo di venire a prenderli poiché erano arrivati in treno. In tal modo hanno evitato che qualcuno potesse risalire a loro dalla targa dell’auto.
Una volta giunti alla pizzeria, hanno finto di avviare una complessa trattativa per giungere all’acquisto, trattativa che si è protratta per più giorni, chiedendo di vedere i libri contabili, di valutare il bilancio, eccetera. Poi hanno trattato sul prezzo tirando più possibile per rendere più realistica la loro truffa. Alla fine le parti si sono accordate sul prezzo, con un cospicuo anticipo in contanti. E qui comincia il bello.
A Bollate i truffatori triplicavano soldi: ecco come
Infatti, i due si sono presentati per dare il primo acconto, hanno tirato fuori un marchingegno e hanno detto al titolare che dovevano moltiplicare sul una banconota vera, la appoggiavano su un foglio di carta, la coprivano, spruzzavano una sostanza e da una banconota diventavano tre, sotto gli occhi sbigottiti del titolare. Questo è rimasto con gli occhi sgranati, al che i due truffatori gli hanno detto che era un sistema di loro invenzione, che se voleva glielo vendevano.
A quanto pare, il commerciante inizialmente ci è cascato, fissando un nuovo appuntamento in cui lui avrebbe pagato per il “brevetto” di quel sistema, mentre loro gli avrebbero saldato l’anticipo del locale. Poi però, ripensandoci e consultandosi forse con qualcuno, ha capito che doveva trattarsi di una truffa, così ha avvertito i Carabinieri della zona. I militari si sono appostati nella pizzeria fingendosi dipendenti al lavoro.
Quando i truffatori sono arrivati e hanno rifatto vedere come moltiplicavano i soldi, li hanno bloccati e arrestati. Lì è emerso che uno dei due era residente a Bollate. Ed è emerso anche che, ovviamente, nessuna banconota veniva moltiplicata, ma era un raggiro.
Usando una pellicola che nascondeva la banconota vera sembrando carta normale e che, una volta spruzzato un potente solvente, rivelava la banconota già nascosta sotto come se si fosse moltiplicata dal nulla.
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