Molti di noi conoscono Carlo Lucarelli per i suoi racconti noir, per i libri e le trasmissioni televisive.
L’autore, da più di un decennio, conduce un programma che periodicamente trova spazio nel palinsesto di Radio Deejay.
Si tratta di “Dee giallo”, una serie “true crime” c he racconta le vite di personaggi che nel corso della loro esistenza, per un motivo o per l’altro, si sono trovati al centro di vicende di cronaca nera.
A volte come vittime, a volte come carnefici. Nella nuova stagione di Dee Giallo c’è spazio anche per un personaggio che noi conosciamo molto bene, ma probabilmente le nuove generazioni ne ignorano l’esistenza, che è cresciuto nella nostra Bollate e ha vissuto una vita da vero eroe.
Carlo Lucarelli racconta infatti la storia di Carlo Galimberti, nato nel 1894 in Argentina, a Santa Fe, ma tornato con la famiglia a so l i tre anni a Bollate, dove i Galimberti portavano avanti la fattoria di famiglia.
Proprio a Bollate cresce agli inizi del ‘900 Carlo, per tutti Carlito, visti i suoi primi anni vissuti in Sud America. Carlo Galimberti durante la sua esistenza è stato molte cose: prima di tutto uno sportivo, visto il suo fisico possente che gli ha permesso di cimentarsi in discipline come la lotta e il pugilato, prima di rovare la sua dimensione nel sollevamento pesi.
Sono anni da pionieri della disciplina, ma Carlo è sin da subito un campione di questo sport. Gareggia con il Gruppo sportivo dei Pompieri di Milano, quelli che noi oggi chiamiamo i Vigili del Fuoco.
Sì, perché Carlo Galimberti per vivere fa il pompiere: dotato di grande coraggio e di doti fisiche superiori alla media, mette la stessa passione sia nello sport che nel suo mestiere. Vince la bellezza di 18 campionati nazionali consecutivi nel sollevamento pesi tra il 1921 e il 1939, stabilendo vari primati mondiali.
Partecipa a quattro edizioni dei giochi olimpici, portandosi a casa una medaglia d’oro e due d’argento; alle olimpiadi di Amsterdam del 1928 è addirittura il portabandiera dell’Italia. Risultati che lo porteranno, a più di 50 anni dalla sua scomparsa, a entrare nella Walk of fame dello sport italiano al parco olimpico del Foto Italico a Roma. Carlo Lucarelli nella puntata dedicata a Galimberti si sofferma sulle doti umane del nostro concittadino, raccontando come il suo impegno nel corpo dei vigili del fuoco lo abbia portato a diventare un vero e proprio eroe: interventi, i suoi, che hanno salvato la vita di tante persone in anni in cui stava per scoppiare la seconda guerra mondiale.
E uno scoppio, quello di una caldaia condominiale, lo ha portato via per sempre, nel 1939, all’età di soli 45 anni, dopo aver salvato la vita di diverse persone.

Lucarelli si concentra su un aspetto: come mai in Italia non vengono mai riconosciute personalità così grandi, come accade invece negli Stati Uniti? Fosse stato americano, su Galimberti avrebbero scritto film, serie televisive e la sua figura sarebbe ancora oggi idolatrata.
La sua memoria, nel nostro piccolo, l’abbiamo mantenuta viva: da qualche anno il palazzetto dello sport di via Varalli è intitolato a lui, un vero e proprio eroe dei suoi tempi che ha vissuto una vita al servizio degli altri, condita da una carriera sportiva che pochissimi possono dire di aver avuto.
Per chi fosse incuriosito, la storia di Carlo Galimberti si può ascoltare attraverso il podcast di Dee Giallo di Carlo Lucarelli, cliccando qui.
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