Veronica Pivetti dedica una lettera per Federica di Bollate. Lei ospita una famiglia ucraina.
Sabato sera su RaiTre, nel corso del talk show “Le parole della settimana” condotto da Massimo Gramellini c’è stata una lunga parte dedicata a Bollate (definita addirittura “caput mundi”) e in particolare alla famiglia Frassinelli, che ha deciso con coraggio e solidarietà di ospitare nella loro villetta una famiglia ucraina fuggita dalla guerra.
Ebbene, Veronica Pivetti durante la trasmissione ha voluto dedicare una toccante e lunga lettera a Federica, moglie di Gianluca Frassinelli.
Bollate, la famiglia che ospita 4 profughi dall’Ucraina
“Cara Federica – ha esordito Veronica Pivetti – chissà che cos’hai provato quando tuo marito Gianluca ti ha raggiunta dal parrucchiere con questo messaggio: Fede, quando torni a casa?, io sto andando a prenderli… Tu dici che ti sono tremate le gambe. D’altra parte tu stessa dici che una sua frase di qualche giorno prima ti aveva convinta. La frase è: ‘se io dovessi portarvi al confine e dovessi salutarvi lì, vorrei che al di là ci fosse qualcuno ad accogliervi’.
Veronica Pivetti in tv si rivolge ai Frassinelli di Bollate
“Questo ti aveva detto Gianluca. Così con una mail al consolato d’Ucraina vi siete resi subito disponibili a ospitare dei profughi. Io lo credo che tu fossi molto spaventata: avete già tre figli, non è facile pensare di occuparsi di altre persone, sconosciute oltretutto. Ma Gianluca è testardo ed entrambi siete molto intraprendenti, perciò dopo 24 ore avete aperto la vostra casa a Maria, che ha 60 anni, a sua figlia Nastia di 38 e ai suoi figli Vlad di quasi 18 e Marac di 5”.
“La vostra famiglia da 5 persone è diventata di 9”
“Ed ecco che la vostra famiglia di 5 persone è diventata tutto d’un tratto di 9 persone. Mica facile… Tua figlia Marta è tornata in camera con suo fratello Edoardo e ha lasciato a Maria, Nastia, Vlad e Marac la sua mansarda… Lorenzo, tuo figlio più grande, ha detto che è orgoglioso della vostra scelta e io mi permetto di associarmi alla sua ammirazione perché ne ho veramente tanta. Avete realizzato ciò che molto spesso rimane solo una buona intenzione… ”
“E’ vero che tuo marito Gianluca sta insegnando a Vlad a suonare la chitarra, per distrarlo, anche per eliminare il senso di colpa che lo schiaccia per essere andato via dalla sua terra… Voi avete offerto la vostra casa per uno, due o tre anni se ce ne sarà bisogno, perché questa è la disponibilità che avete dato…”
“Cara Federica, siete stati tra i primi ad accogliere dei profughi ucraini, però io a te e alla tua famiglia voglio dedicare la parola intraducibile ‘shoshin’, che è giapponese e significa “Essere pervasi da energia e voglia di fare ma anche dalla paura di sbagliare e dalla curiosità di capire”. E’ il cuore del principiante, quello che avete dimostrato voi a noi”.
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