Il caso del barista di Bollate condannato a due mesi di carcere poiché l’Arpa ha rilevato che i clienti seduti ai tavoli esterni facevano troppo rumore, ha suscitato molto dibattito in città, e non solo. La Confcommercio del mandamento di Bollate ha preso una dura posizione attraverso il suo presidente Federico Curti (nella foto): “In un periodo di crisi nera – scrive tra l'altro il presidente – constatiamo che la burocrazia si traduce in situazioni paradossali…. Il Decreto Penale che ha colpito il titolare dell’attività “Mojito Cafe” è una batosta che non può passare inosservata, colpisce una categoria intera, colpisce una città intera. Proviamo ad immaginare un Paese, una città che alle ore 22.00 vede tutte le serrande abbassate, tutte le luci spente delle vetrine… E’ questo quello che vogliamo? Noi crediamo proprio di no! In un’epoca di totale liberalizzazioni, mandiamo in carcere un imprenditore perché i suoi clienti parlavano fuori dal locale? Se questo è il progresso, ne possiamo fare tranquillamente a meno. Siamo sconcertati e contestualmente chiediamo al Sindaco e alla Giunta del Comune di Bollate di intervenire, al fine di porre un rimedio al piano di zonizzazione acustica del Comune, elevando, dove possibile e nel rispetto di tutti, il limite massimo di decibel, al di fuori delle attività di somministrazione di alimenti e bevande…”.
Trovate un più ampio articolo, con l'intero intervento di Curti, sul Notiziario in edicola da domani, venerdì 7 marzo.
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