Cormano, la riqualificazione della tranvia “Milano-Limbiate” è ancora a rischio
La linea tranviaria “Milano-Limbiate” rischia di restare così com’è da quando il “Frecciarancio” non transita più, vale a dire dal 1° ottobre 2022: con i binari sommersi dall’erba alta e dai papaveri, come nel tratto a Molinazzo. E chissà per quanto tempo, visto che si allontana anche l’attesa riqualificazione dell’intera tratta.
A oggi, non ci sono né i 26 milioni di euro di extra-costi stimati né, tanto meno, la proroga che permetterebbe di conservare il finanziamento statale, stanziato dal 2014, di 59 milioni di euro. Se entro il prossimo 30 giugno dal Ministero dei Trasporti non arriverà lo spostamento dei termini, entro i quali si sarebbe dovuto indire la gara di appalto, si dovrà dire addio a questa somma fondamentale per avviare il restyling.
Tranvia Milano Limbiate a rischio: la posizione dei sindaci
Per questo motivo tutti i sindaci dei 5 Comuni attraversati dalla linea tranviaria, da Cormano a Limbiate, passando per Paderno, Senago e Varedo, hanno scritto pochi giorni fa al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini per chiedere soprattutto questa proroga, senza la quale il finanziamento andrebbe perso, e anche la somma considerata degli extra-costi.
La lettera segue di poche settimane quella scritta dal sindaco di Milano e le missive inviate, sempre a Salvini, dai Comitati per il tram.
La speranza è che “la nostra lettera abbia una risposta entro pochi giorni. – spiega il sindaco cormanese Luigi Magistro – Nel particolare, la proroga della data del 30 giugno è decisiva per continuare l’iter della riqualificazione della tranvia. È fondamentale continuare a disporre del finanziamento statale da 59 milioni di euro. Mantenuta la cifra, possiamo trovarci intorno a un tavolo e discutere degli interventi. A questo punto, si rischia di far slittare la data della fine dei lavori per avere la nuova tranvia ben oltre il 2028”.
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