Cormano, servono 26 milioni: il tram ora rischia davvero di morire.
La “Milano- Limbiate” rischia di finire su un binario morto: senza i 26 milioni di extra-costi, da reperire entro il 30 giugno, non si possono né bandire la gara di appalto né stipulare il contratto con l’aggiudicatario dei lavori, perdendo una parte del finanziamento statale di ben 59 milioni di euro.
In poche parole, se non si trova questa somma, con l’aggiunta di un ulteriore aggiornamento dei prezziari 2023 già entrati in vigore, visto che la gara non è stata bandita entro il marzo di quest’anno, scatterebbe il definanziamento senza un’eventuale proroga; a conti fatti, poi, la cifra da recuperare salirebbe fino a 85 milioni di euro, con la somma appunto dei 59 milioni statali persi e dei 26 milioni di extra-costi ancora da reperire.
Una quota questa davvero improponibile da trovare se il rifinanziamento dovesse essere sostenuto da tutti gli enti sottoscrittori degli accordi del 2019 e 2020. A precisare tutta la situazione ci ha pensato il Comune di Milano, che si è impegnato ad assumere il ruolo di capofila e a essere il soggetto attuatore della riqualificazione della linea “Milano-Limbiate” con appunto gli accordi del 2019 e del 2020, in una lettera che ha spedito, pochi giorni fa, ai Comuni della tratta, a Regione Lombardia, a Città Metropolitana di Milano e alla Provincia di Monza e Brianza, specificando punto per punto cosa accadrebbe se non ci fosse la copertura finanziaria dei 26 milioni di euro di extra-costi e anche in tempi brevi.
Cormano, il tram rischia di morire: le precisazioni del comune di Milano
Il Comune di Milano precisa che “questa amministrazione, pur avendo profuso, con la fattiva collaborazione di tutti, impegno e sforzi al fine di conseguire gli obiettivi che ci eravamo unanimemente posti per la realizzazione dell’opera, si trova nella condizione di non poter far altro che prendere atto di quanto spiegato e quindi di invitarvi (vale a dire tutti gli enti) a sensibilizzare gli organi centrali a perorare il reperimento dei fondi necessari” come scritto nella lettera spedita da Palazzo Marino.
Il riferimento è al Ministero dei Trasporti di Roma, affinché possa reperire la somma aggiuntiva. Senza questi soldi statali, l’iter procedurale si bloccherebbe, mettendo davvero in bilico il futuro proprio della riqualificazione della storica linea “Milano-Limbiate”; per di più, da ben 7 mesi il servizio tranviario con l’amato “Frecciarancio” è stato sospeso, con l’ipotesi di un restyling urgente almeno del tratto “Milano-Varedo” orami definitivamente tramontato. Infine, nei fatti la ex-Comasina perderebbe il suo collegamento su rotaia, da M3 Comasina alla Bassa Brianza, garantito dallo scorso 1° ottobre dalle corse dei bus della linea 165.
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