Coronavirus: 20 morti all’Rsa di Garbagnate? Ramponi smentisce: “Non sono tutti Covid”.
Che cosa sta succedendo alle Case Pertini? La domanda ce la stiamo ponendo da due settimane, cioè da quando si è saputo di alcuni trasferimenti notturni di ospiti della struttura che sono stati trasportati in ospedale.
Due settimane fa avevamo avuto notizia di un nucleo contagiato da coronavirus e dei primi tre decessi, settimana scorsa avevamo scritto che i nuclei contagiati erano due e che i decessi erano sicuramente aumentati, anche se dati ufficiali non ne erano stati comunicati.
Questa settimana ci sono due novità: la prima è legata ai dati diffusi dall’Istat, che riportiamo nella pagina precedente, dai quali emerge che già in marzo a Garbagnate c’era stato un forte aumento di decessi di donne.
E il primo nucleo contagiato alle Pertini è un nucleo tutto femminile. Sarà una coincidenza oppure c’è un legame tra i due fatti?
La seconda novità è un video in cui un operatore delle Pertini svela (in forma anonima) che la situazione sarebbe drammatica, con almeno venti persone decedute e con il contagio che avrebbe già toccato tutti i piani della struttura ad eccezione del secondo.
Le conferme o smentite ufficiali di questa situazione possono arrivare solo dalla direttrice generale della Asst Rhodense, Ida Ramponi, per cui anche questa settimana l’abbiamo interpellata, insistendo per avere un quadro della situazione realistico.
La direttrice insiste nel dire che la situazione non è drammatica, bensì sotto controllo. M a a n – diamo con ordine e sottoponiamole le questioni una per volta.
Dottoressa Ramponi, i dati dell’Istat mostrano che già a marzo a Garbagnate c’è stata una forte crescita di decessi di donne: è il Covid che stava già colpendo alle Pertini senza che lo si sapesse?
“No, io do una spiegazione diversa: ci sono anni in cui le epidemie influenzali sono più o meno cruente e quest’anno è stato così: c’è stata un’influenza più aggressiva che ha colpito ovunque, anche le Pertini, ed è risaputo che qui il numero di ospiti donne sia molto maggiore rispetto agli uomini”.
Ma voi avete dati che dicono che in marzo nella vostra struttura ci sono stati più morti del solito?
“I dati li monitoriamo sempre e tutti”, ma alla domanda in realtà non risponde. C’è chi sostiene che il Covid abbia già causato almeno venti vittime: conferma questi numeri? “Smentisco che i morti di cui si parla siano necessariamente da Covid”, e ci cita gli ultimi due decessi avvenuti nella struttura, che non sarebbero legati a tale malattia.
Smentisce anche che il contagio sia diffuso a quasi tutti i piani della struttura?
“La diffusione dei positivi è contingentata al nucleo degli allettati. Per gli altri nuclei abbiamo operatori che vanno a casa, vanno a fare la spesa… (come a dire che è possibile che inconsapevolmente qualcuno porti il virus all’interno. Ndr), ma nostri non sono numeri drammatici”.
C’è chi sostiene che ci sia mossi tardi nell’attuare le precauzioni…
“Smentisco anche questo: abbiamo attuato tutte le procedure corrette e possibili e al momento, lo ripeto, non abbiamo una situazione ingestibile. Abbiamo iniziato con grande anticipo a vietare l’ingresso dei parenti e ad attuare altre tutele per gli ospiti e gli operatori. Ogni vita che manca è un dispiacere, ma le Pertini hanno nuclei separati per cui la gestione è stata un po’ più semplice rispetto ad altre strutture”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco, spiegando di non avere diffuso dati sulle Pertini poichè non ne è autorizzato, non trattandosi di una casa di riposo comunale.
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