Funghi nelle Groane: ci sono, ma bisogna fare attenzione ai pericoli.
I funghi quest’anno sono tornati abbondanti nell’area delle Groane, ma occorre fare molta attenzione per evitare brutte sorprese o peggio delle tragedie.
Il fungo più ricercato e raccolto nella nostra zona è il Chiodino (Armillaria mellea). Ma è pericoloso. Sembrerà impossibile ma più della metà degli avvelenamenti in Italia è causato da questo fungo, a causa di un’errata maniera di cucinarlo (deve essere prima sbollettato gettando l’acqua di cottura ) e per la raccolta di esemplari stramaturi o che abbiano subito gelate.
A questi pericoli se ne è aggiunto ultimamente uno ben più subdolo: un tempo i Chiodini venivano ricercati solo lungo le coste dei fontanili dove l’unico albero che cresceva era la robinia di cui il Chiodino è un parassita.
I funghi delle Groane: i pericoli
Ora, per la mutata utilizzazione del bosco e per evoluzione naturale, oltre alle robinie sono presenti anche diverse specie di alberi dove crescono anche funghi simbionti, molti dei quali velenosi e mortali come le Amaniti. Perciò insieme al nostro Chiodino può intrufolarsi anche qualche altro fungo: proprio nella nostra zona anni fa una amanita falloide raccolta inconsapevolmente insieme ai chiodini è stata la causa della morte di due persone.
Perciò bisogna prestare la massima attenzione quando si raccolgono i funghi esaminandoli bene uno ad uno: puliamoli personalmente e non regaliamoli a chicchessia, che magari non conoscendoli potrebbe non accorgersi di qualche pericoloso intruso.
Un’ultima raccomandazione riguarda un fungo discretamente ricercato anche da noi, il grigione o fungo della nebbia, la Clitocybe Nebularis. Un tempo era considerato commestibile, ora si è scoperto che, pur non essendo apparentemente velenoso, comporta nel tempo un accumulo di tossine nel fegato compromettendone la funzionalità.
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