Garbagnate, don Angelo Cairati racconta la nascita dell’Osl.
Il Notiziario ha colloquiato con Carlo Preatoni, autorevole storico nonché spettatore laico del sorgere della Polisportiva Osl, nonché con Don Angelo Cairati che ne fu l’ideatore. In un prossimo articolo invece ricorderemo le figure operative d’inizio del settore basket che furono senza dubbio Alberto Milani, Michele Zangari, i fratelli Basilico, Fabio e Sergio, i fratelli Fioravanti Alberto e Adriano.
Afferma Preatoni: “I garbagnatesi non potranno mai dimenticare Don Angelo Cairati, oggi prevosto di Legnano, che iniziò però a Garbagnate nel 1980, in qualità di coadiutore in particolare dell’oratorio, il suo ministero come sacerdote. Davvero grande fu il suo impegno per rendere l’oratorio San Luigi un ambiente vivo e accogliente. Forse non tutti sanno che la polisportiva Osl nacque nell’estate del 1981 proprio da una idea di Don Angelo. Abbiamo così pensato di realizzare direttamente con lui una breve intervista, per cercare di comprendere quello spirito iniziale che diede la spinta per fare nascere questo meraviglioso “albero” che da quel momento in avanti cominciò a dare i suoi frutti”.
“Era l’estate del 1981 – racconta ora Don Angelo Cairati – c’erano lavori di sistemazione della casa del vicario in cui dimoravo e così assieme al sottoscritto si trovarono nella cantina di questa abitazione 5-6 persone, tra cui ricordo benissimo i signori Ravasi, Stoppa, Strada e Crotti. Si prese la decisione di fare nascere un’Associazione sportiva dilettantistica calcistica a cui venne dato il nome Osl, ossia Oratorio San Luigi. Icolori sociali scelti furono il rosso e il blu”. Perché volle fare nascere una polisportiva all’interno dell’oratorio?
“Quando arrivai a Garbagnate, constatai che l’oratorio ospitava le due realtà calcistiche del tempo che erano la Garbagnatese e la Garben. Compresi subito che queste associazioni non avevano particolari legami con la realtà oratoriana, non vi era nessun progetto educativo di tipo cristiano, e trovai questa circostanza una anomalia.
Garbagnate, don Angelo e l’Osl: il suo impegno
Intendiamoci bene! Queste associazioni non facevano nulla di male e sicuramente creavano delle sane occasioni di divertimento per i giovani garbagnatesi del tempo. Tuttavia, in qualità di vicario parrocchiale, mi sentii in dovere di fare qualcosa di più, di creare una associazione sportiva che condividesse in modo esplicito i valori cristiani. Attraverso il supporto del Csi venne così creata l’associazione Polisportiva Osl. Partimmo solo con il calcio, ma di lì a poco si aggiunsero prima il basket e poi la pallavolo”. Valutando l’impatto della decisione.
“Ricevetti molte critiche da parte di alcuni dirigenti della Garbagnatese. Spiegai più volte che non avevo nulla contro di loro e mi spesi anche con il Comune per agevolare la ricerca di una sistemazione alternativa per le predette associazioni, che infatti si trasferirono presso il centro sportivo comunale e di fatto continuarono come prima le loro attività. Nel 1988 con la realtà dell’Osl basket si presentò una situazione analoga. Anche in questo caso mi accorsi che ormai la pallacanestro aveva preso una strada “autonoma”, completamente scollegata con il progetto educativo oratoriano. Così feci in modo che l’Osl basket ripartisse, presso l’oratorio, dal settore giovanile.
La prima squadra, proseguì la propria attività altrove. A parte qualche dissapore, umanamente comprensibile, non vi furono dolorosi strascichi. Anche i parroci che si avvicendarono in quegli anni, Don Salvatore Gaiani e Don Pino Caimi, appoggiarono in modo totale ed incondizionato le mie scelte. Quegli anni furono decisamente impegnativi per me, giovane sacerdote, fortunatamente avevo bravi parrocchiani che mi supportavano e le indimenticate Suore di Ivrea, Suor Raffaella Lionetti in primis. Si pensi che meno di due anni prima era stata anche fondata la Scuola San Luigi”.
Le novità di quella nuova realtà sportiva?
“Gli allenamenti e le partite agonistiche delle squadre dovevano rispettare gli orari delle messe e della catechesi. Anche la scelta degli allenatori venne operata con criteri completamente differenti da quelli semplicemente agonistici. Non cercai i nomi tra ex calciatori o altri volti noti, ma proposi la mia idea a persone cattoliche praticanti che aderirono con entusiasmo a questa nascente iniziativa. Ricordo che i primi allenatori del settore giovanile calcio furono Bartolomeo Sciannamea, Giacomo Santus, Marco Ciron (ora mio parrocchiano e collaboratore a Legnano) e Marco Tagliabue. A conti fatti sono stato molto soddisfatto di avere piantato il seme di una pianta che so essere cresciuta enormemente negli anni a venire. Colgo anche l’occasione per ringraziare tutte quelle persone, dirigenti allenatori ed atleti che hanno contribuito ad implementare questa realtà”.
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