Prevenire lo sviluppo di nuovi incendi nel Parco Groane: se ne parla a distanza di quasi un mese dalla sera del 3 aprile, quando improvvisamente il Parco delle Groane ha preso fuoco nella zona compresa tra la piscina Il Gabbiano e la birreria Fabbrica di Pedavena.
Un incendio che minacciò non solo il locale ma anche la casa di riposo adiacente e le case, posizionate alla rotonda, formalmente appartenenti al territorio di Limbiate, i cui abitanti sono stati evacuati per sicurezza mentre i Vigili del fuoco, la Protezione civile, i nuclei antincendio e i volontari del Parco: nel rogo furono divorati 15 ettari di bosco.
L’incendio a Cesate e il timore di nuovi roghi
La natura del fuoco, che ha poi interessato altre zone nei giorni successivi, ma senza raggiungere mai i livelli della notte di quel lunedì di fiamme, è di origine evidentemente dolosa, e il timore è che in futuro, soprattutto in vista dell’estate, quanto accaduto possa capitare di nuovo.
Fortunatamente, grazie all’impegno dei 25 mezzi in azione questa volta non ci sono stati feriti o intossicati, ma il danno al bosco è stato notevole, anche per la piccola fauna che ne ha fatto il suo habitat, è quindi necessario prendere provvedimenti per il futuro. Tra le varie proposte emerse negli ultimi giorni, anche l’istituzione di una fascia di rispetto. Ma cosa sta accadendo adesso? Chi controlla il Parco? Come si sta muovendo l’amministrazione?
Il presidio del territorio e il confronto con gli enti superiori
A rispondere a queste domande è il sindaco Roberto Vumbaca che ha spiegato come nei giorni successivi all’incendio sia partita un’azione straordinaria di controllo all’interno dei boschi di cui si stanno instancabilmente occupando i Carabinieri, la Polizia locale e le Gev del Parco, a tutti loro il primo cittadino ha voluto rinnovare il ringraziamento per l’impegno e il lavoro svolto nei giorni di fuoco e in tutti quelli successivi, fino ad oggi.
Ma questa non può essere una soluzione. Come afferma Roberto Vumbaca: “Le autorità stanno presidiando instancabilmente il Parco, ma questa non può essere la normalità; la Polizia locale e i Carabinieri hanno funzioni proprie che devono assolvere sul territorio e questa è un’attività straordinaria, non può essere la normalità. È necessario quindi trovare una soluzione che non sia solo un tamponamento ma che sia strutturale e continua“. Proprio su questo tema sta lavorando l’amministrazione che si interfaccerà con le istituzioni superiori.
Redazione web
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