Domani, mercoledì 19 giugno alle 18:00, sarà presentato nel carcere di Bollate il disco “Mezz’ora d’aria”, un progetto realizzato da Rude Records e Cooperativa Articolo 3.
“Mezz’Ora D’Aria” è il risultato di un ambizioso progetto iniziato nel 2021 da Rude Cares, la divisione benefica della casa discografica Rude Records, in collaborazione con le operatrici sociali di Cooperativa Articolo 3. Il disco è stato completamente scritto e registrato all’interno del carcere, inaugurando il nuovo studio di registrazione donato da Rude Records e costruito con l’aiuto dei detenuti del Quarto reparto.
Disco registrato dai detenuti nel carcere di Bollate
L’album, che raccoglie le esperienze e i sogni dei partecipanti, riflette la diversità e la multiculturalità della comunità carceraria. Sono stati proprio i detenuti a raccontare le loro storie, dentro e fuori dal carcere, attraverso la creazione di brani musicali, culminando in una traccia collettiva chiamata “Posse Track”.
Il supporto tecnico e artistico di Rude Records, insieme al lavoro educativo e organizzativo delle operatrici sociali di Cooperativa Articolo 3, ha reso possibile la realizzazione dell’album, in uscita il 19 giugno.
Dalla “Posse Track” è stato prodotto un videoclip professionale, realizzato dal team di Panda House Productions, che documenta l’intero percorso e che verrà presentato in anteprima durante l’evento.
I ricavi del disco “Mezz’Ora D’Aria” saranno devoluti da Rude Cares alla Cooperativa Articolo 3 per sostenere l’attività dello studio di registrazione, permettendo ai detenuti di continuare a creare musica anche dopo la conclusione di questo progetto, che li ha immersi a 360 gradi nel mondo della discografia.
Mezz’ora d’aria, disco e video per sostenere i progetti rieducativi nel carcere di Bollate
“L’evento rappresenta un’opportunità unica e straordinaria per conoscere da vicino il lavoro svolto insieme ai detenuti del carcere di Bollate. Non vediamo l’ora di condividere con voi questa meravigliosa esperienza e trasmettere tutto il valore umano e artistico che il Progetto Bollate ha rappresentato per noi e per l’intera comunità carceraria”.
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