Gli abitanti di Bollate, Novate e Baranzate continuano a essere “in tensione” per il futuro dell'ospedale di Bollate, i cui reparti sono ormai tutti chiusi e che molto presto diventerà un “Presidio ospedaliero territoriale” (Pot). Ma proprio qui sia il problema: che cosa conterrà il Pot? Sarà solo un insieme di servizi non direttamente sanitari o avrà in sé anche servizi sanitari rivolti ai cittadini? E quali?
I residenti della zona, stanchi delle lunghe liste di attesa e dei disagi che si hanno nell'andare negli altri ospedali della zona, chiedono che il Pot contenga almeno una sanità di base e soprattutto un ambulatorio per le piccole emergenze, perché è assurdo (come accaduto pochi giorni fa a un bollatese) dover attendere 12 ore in un Pronto soccorso per farsi steccare un dito.
Per queste ragioni hanno dato vita a una raccolta di firme genuina e a-partitica che in poco tempo ha raccolto ben 11.130 firme (più degli elettori che sono andati a votare a Sondrio alle ultime elezioni regionali).
Queste firme sono state consegnate martedì da una delegazione del comitato promotore al Presidente della Regione Roberto Maroni, con cui si è potuto anche avere un confronto durato circa un'ora che ha portato all'avvio di un percorso positivo, come si può leggere sul Notiziario in edicola da domani, giovedì 2 giugno. Un incontro avvenuto alla presenza del capogruppo della Lista Maroni Presidente in Regione, Stefano Bruno Galli.
Intanto questa sera, mercoledì, si svolgerà (malgrado il tempo incerto) una manifestazione pubblica in difesa della dignità dell'ospedale di Bollate, promossa dai lavoratori del presidio ospedaliero e a cui è invitata tutta la cittadinanza. Ritrovo alle 20,30 davanti all'ospedale.
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