Cassonetti di rifiuti strapieni con sacchi appoggiati sui coperchi, contenitori dell’umido con il coperchio aperto alla mercé di uccelli e topi e tutt’attorno per terra una grande quantità di carta usata, plastica, bottiglie di vetro, apparecchiature varie e altri ingombranti come tavoli e sedie: questa è la situazione dell’area ecologica all’interno del comprensorio scolastico della frazione Valera di Arese, cui afferiscono i rifiuti dell’asilo, elementare, media e del liceo artistico.
La piattaforma rifiuti accanto all’asilo di Valera
L’area, senza copertura, costituita da paratie e con una pavimentazione in parte cementata e in parte a terreno, si trova all’interno dell’area verde della scuola media. Per un lato è appoggiata alla rete metallica dell’asilo, al di là della quale vi è il giardino dove giocano i bambini piccoli. Da maggio dello scorso anno i cittadini aresini hanno segnalato ripetutamente, verbalmente e per iscritto, la situazione agli uffici comunali. Ma senza veder risolta la questione.
A febbraio di quest’anno si sono quindi risolti a scrivere un esposto all’Ats MetroMilano che, nello stesso mese ha, a sua volta, prontamente scritto al sindaco rimettendo la questione agli uffici comunali in quanto a norma di legge sono quelli preposti alle valutazioni e verifiche dell’area ecologica nonché “all’eventuale adozione di ogni atto provvedimentale utile ad evitare l’insorgere degli inconvenienti segnalati”.
I contatti tra Ats e Comune sul caso piattaforma rifiuti
L’Ats ha richiamato gli uffici comunali anche ad applicare il regolamento di Arese per la gestione dei rifiuti urbani e assimilati della raccolta differenziata e di igiene ambientale per quanto attiene le tempistiche di raccolta, le inadempienze e le sanzioni. Ma chi deve tenere pulita l’area? Chi provvede alla separazione dei rifiuti? Chi alla raccolta? La frequenza settimanale delle varie tipologie di rifiuti in un complesso scolastico con così tanti utenti è adeguata? La stessa piattaforma ecologica è realizzata a regola d’arte? E chi deve controllare che tutto si svolga correttamente? I soggetti coinvolti sono diversi. Le scuole per quanto attiene il conferimento e la separazione dei rifiuti. La multiservizi Gesem per quanto attiene alla gestione della raccolta che materialmente viene eseguita dagli operatori della società Econord.
Il Comune che, avendo sottoscritto il contratto di appalto con Gesem, ha stabilito la frequenza settimanale della raccolta differenziata e che definisce il perimetro dello spazzamento delle aree pubbliche o a uso pubblico (articoli 33 e 34 del regolamento). Peraltro, il problema, sta addirittura a monte. Ossia per come è realizzata in sé l’area ecologica del complesso scolastico. Per esempio, stando alle normative igieniche che Ats ha inviato agli uffici, “i cassonetti dovrebbero essere ubicati su aree preferibilmente coperte, con platea impermeabile, servita da lancia per il lavaggio, sistema di raccolta e regolamentare smaltimento delle acque, distanti al massimo possibile dai locali abitati” per almeno dieci metri.
Il tavolo di lavoro con i soggetti coinvolti
Ora, è successo che a giugno dell’anno scorso la dirigente dell’ufficio Ambiente del comune di Arese si è trasferita altrove ed evidentemente la pratica è rimasta in un cassetto, visto che la nuova responsabile contattata settimana scorsa non ne era al corrente e ha dovuto recuperare tutte le segnalazioni e le lettere dell’Ats. Ma, pare, che dopo l’elezione del sindaco Michela Palestra a consigliere di Regione Lombardia, non lo era neppure il vice sindaco Luca Nuvoli che ne sta facendo le funzioni in attesa dell’elezione a maggio del nuovo primo cittadino.
Nuvoli ha quindi annunciato la prossima costituzione di un tavolo di lavoro con tutti i soggetti coinvolti “così da affrontare congiuntamente il tema e da mettere ordine a questa situazione che ovviamente è di degrado e non va bene”. Intanto ha annunciato che chiederà a Gesem di intervenire con una pulizia straordinaria dell’area. La situazione, a norma di regolamento comunale, si presta a pesantissime sanzioni. L’abbandono di ingombranti prevede una multa da 200 a 500 euro. Stessa sanzione per il conferimento di rifiuti speciali, pericolosi e non assimilabili. Da 100 a 500 euro per il conferimento dei rifiuti non differenziato o difforme dalle prescrizioni.
Ombretta T. Rinieri
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