Bergamasca di nascita vive a Senago, Chiara Rota è una figura poliedrica: ex azzurra di salto con l’asta, campionessa di Crossfit, mental coach, personal trainer e adesso anche content creator.
Il suo profilo Instagram da quasi 37mila followers è un vero e proprio contenitore digitale in cui la giovane sportiva riversa tutta la sua personalità e il suo vissuto.
Dalla sua pagina traspare un obiettivo: aiutare i suoi followers ad accettarsi partendo da una maggiore autoconsapevolezza. Perché è così importante sapersi ascoltare? Cosa accade quando ci spingiamo oltre i nostri limiti?
Chiara Rota racconta la sua storia al Notiziario.
Chiara, parlaci di te: di che cosa ti occupi?
“Mi definisco una figura multitasking: sono una personal trainer e una mental coach. Sto concludendo anche una scuola triennale di Counselling. Tre percorsi apparentemente lontani uniti dal medesimo obiettivo: garantire il benessere psicofisico degli altri. Sento la necessità di aiutare chi mi circonda e in questo periodo ho utilizzato i social per raggiungere questo scopo”.
Hai un passato da grande atleta: perché hai interrotto un percorso così ben avviato?
“Ho fatto nove anni di salto con l’asta nella nazionale giovanile e poi sette anni di Crossfit. In totale 16 anni di continue gare e allenamenti estenuanti: è stato un vero e proprio tour de force. Nessuna pausa. Qualche anno fa mi è stato diagnosticato l’ipotiroidismo di Hashimoto e non ho rallentato nemmeno in quel caso. Ho spinto il mio corpo oltre i limiti e nel 2020, per questioni di salute, mi sono fermata definitivamente. La mia schiena non ha retto i miei ritmi. Ho dovuto dire addio alla competizione e non è stato facile, ho lavorato molto su me stessa. Mi sento tutt’ora una sportiva ma non mi definisco più un’atleta, è cambiata la mia mentalità”.
Parliamo proprio di mentalità: quanto sei cambiata negli ultimi due anni?
“Parecchio. Il vero cambiamento è iniziato quando ho imparato ad ascoltarmi. Ho imparato a capire quando il mio corpo può dare di più e quando ha bisogno di riposo. Molte volte facciamo allenamenti estenuanti sette giorni su sette solo per evitare il senso di colpa, temiamo che la nostra forma fisica peggiori o la nostra performance ne risenta”.
Si tratta di un tema che tratti spesso sui social…
“Ho scelto di abbandonare la classica retorica del ‘basta volerlo’. Trovo che sia uno slogan parecchio nocivo. Certe volte vorremmo allenarci, ma il nostro corpo ha bisogno di riposare e noi dobbiamo assecondarlo. Non sarà quell’allenamento mancato a fare la differenza. Dobbiamo essere responsabili sui social, i contenuti che veicoliamo hanno un impatto forte su chi ci segue”.
Sui social posti contenuti variegati. Quali sono i temi che hai a cuore?
“In passato ho sofferto di DCA, per anni è stato un segreto, ma sui social ho scelto di aprirmi. I disturbi alimentari colpiscono un’alta percentuale di persone in molteplici modi differenti: dall’anoressia alla bulimia, per passare al binge eating fino all’ortoressia. Quando si soffre così tanto ci si sente soli, si teme il giudizio dei propri cari…parlandone spero di aver aiutato tutti coloro che vivono ora ciò che io ho vissuto anni fa. Un altro tema che ho a cuore riguarda l’uso dei filtri sui social: ho scelto di eliminarli totalmente dal mio profilo. Tendiamo a inseguire una perfezione inarrivabile e i filtri hanno amplificato questa ricerca ossessiva. Io ho scelto di mostrare me stessa, così come sono”.
Chiara, tu sei una persona in continua evoluzione: come ti vedi nei prossimi anni?
“Ho sempre vissuto da atleta, quello era il centro della mia vita. I miei obiettivi stanno cambiando e pian piano sto rivoluzionando me stessa mettendomi continuamente in discussione. Non so quale sarà il mio futuro ma ho un obiettivo: attingere al mio passato per aiutare gli altri”.
Serena Curci
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