La Gianetti Ruote di Ceriano Laghetto chiude, anzi, ha chiuso da oggi, con comunicazione arrivata oggi stesso via mail alle ore 16, dopo che fino alle ore 12 gli operai avevano lavorato in straordinario. E’ questa la sconcertante doccia fredda piovuta addosso poche ore fa ai circa 150 lavoratori della storica azienda cerianese che produce ruote per camion e per le storiche Harley Davidson. Un comunicato di poche righe della direzione aziendale annuncia che “con effetto dalla data odierna lo stabilimento di Ceriano Laghetto rimarrà chiuso. Con lettera di pari data della presente è stato dato avvio alla procedura di licenziamento collettivo ex artt. 4 e 24 della Legge 223/1991, art. 1 D.Lgs. 26.5.1997 n. 151 e D.Lgs n. 23/2015. I lavoratori addetti allo stabilimento di Ceriano Laghetto, sino al termine della procedura, saranno posti in ferie (sino al loro integrale esaurimento) e successivamente saranno in permesso retribuito con espresso esonero dal rendere la prestazione lavorativa”.
Che ci fossero tensioni nell’azienda era cosa ben nota, purtroppo, ma nessuno immaginava un epilogo del genere, tanto più che l’11 novembre del 2015 ilnotiziario.net titolava “La Gianetti ora è americana, ci sono 20 milioni da investire”. Tante belle parole e tante promesse che poi si sono rivelate subito illusioni, poiché dopo poco tempo la proprietà è stata ceduta al fondo d’investimento Quantum e per quei lavoratori che col loro impegno avevano fatto grande questa storica azienda sono cominciati i problemi.
Nel giugno del 2020 si era cominciato a parlare di “rischio tagli”, i rapporti tra l’azienda e i sindacati si sono incrinati pesantemente al punto che i lavoratori a luglio dell’anno scorso furono costretti a organizzare un’assemblea sotto un ponte. Poi a gennaio ci fu il licenziamento di tre sindacalisti, licenziamento che fu però rapidamente ritirato. Sembrava si dovesse arrivare a un sofferto accordo, invece ecco ora piovere dal cielo l’improvvisa e inattesa chiusura immediata.
I lavoratori, appena giunta la notizia, si sono radunati in questi momenti davanti ai cancelli dell’azienda per un presidio, con l’intenzione di proseguire a oltranza.
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