Taglio dei salari, azzeramento di scatti e incentivi, riduzione definitiva dell'orario di lavoro: sono queste alcune delle richieste della Electrolux ai lavoratori degli stabilimenti italiani, contro le quali ieri sono scesi in strada i dipendenti della fabbrica di Solaro. Due assemblee all'aperto, in mezzo alla strada, in Corso Europa, opportunamente chiuso al traffico, per gridare la loro rabbia nei confronti della proposta della multinazionale svedese. La prima, dalle 9 alle 10, ha coinvolto i lavoratori del primo turno, poi dalle 14 alle 15, sono scesi in strada i lavoratori del secondo turno. Qualcuno ha ritardato il rientro in fabbrica alla conclusione dell'ora di sciopero concordata, cercando di trasformare la protesta in uno sciopero ad oltranza. Le iniziative di protesta dovrebbero continuare anche nei prossimi giorni, mentre domani, mercoledì 29, una delegazione sindacale di Electrolux sarà ricevuta a Roma al ministero dello sviluppo economico.
La terribile, ennesima, doccia fredda per i lavoratori Electrolux è arrivata lunedì sera al termine del confronto sindacale a livello nazionale svoltosi a Mestre. L'azienda ha comunicato la chiusura dello stabilimento di Porcia (Pn) e la perdita di 1200 posti di lavoro tra gli operai che si aggiungono ai 150 già annunciati all'interno della stessa fabbrica, il taglio di tutto il salario aziendale, il congelamento degli scatti di anzianità e la sospensione del pagamento delle festività cadenti di sabato e domenica, oltre ad un aumento generalizzato dei ritmi e dei tempi di lavoro e il taglio delle pause sulle linee di montaggio. Accanto ai lavoratori in strada per protestare, ieri c'erano i sindaci di Solaro, Renzo Moretti e di Limbiate, Raffaele De Luca.
Clicca qui per la nostra edicola digitale
Per restare sempre aggiornato con le nostre notizie,
puoi iscriverti gratuitamente al nostro Canale Telegram
oppure per i nuovi video pubblicati puoi iscriverti al nostro Canale Youtube