Rinviata al 18 ottobre l’udienza del processo per l’uccisione di Luca Attanasio, l’ambasciatore italiano in Congo, di Limbiate, vittima di un agguato durante un trasferimento con il carabiniere di scorsa Vittorio Iacovacci e il loro autista Mustapha Milambo.
Oggi in aula si è appreso che il rappresentante permanente italiano presso l’Onu è stato convocato dall’ufficio legale del segretario generale delle Nazioni Uniti per chiedere chiarimenti, in tema di immunità, sul perché l’Italia stia proseguendo nel procedimento a Roma a carico di due funzionari Pam accusati di omicidio colposo.
E’ quanto spiegato davanti al gup dall’avvocato Bruno Andò difensore del dipendente Pam, Rocco Leone rinnovando l’eccezione della sussistenza dell’immunità per il suo assistito.
Richiesta di immunità diplomatica per i funzionari Onu a processo
Il procuratore aggiunto Sergio Colaiocco ha affermato che l’indagine venne avviata dopo un atto ufficiale del Governo con cui è stato chiesto all’autorità giudiziaria di procedere nei confronti dei due dipendenti Pam.
Il gup si è riservato di decidere sulla immunità aggiornando il processo al 18 ottobre. La posizione dell’altro imputato, Mansour Luguru Rwagaza, è già stata stralciata.
Manifestazione per la verità su Luca Attanasio in piazza a Limbiate
Ieri pomeriggio in tanti si erano radunati a Limbiate in piazza 5 Giornate per chiedere ancora attenzione sul caso Luca Attanasio. Amici, semplici cittadini, rappresentanti delle istituzioni locali e associazioni, si sono stretti ancora una volta attorno alla famiglia alla ricerca della verità.
Gli amici di Luca hanno voluto ricordare la figura dell’Ambasciatore di pace, uomo che ha sempre lavorato per le fasce più deboli. Tra le richieste della rete nata per mantenere alta l’attenzione sull’accaduto quella di posizionare uno striscione davanti al Comune su cui si chiede verità per Luca Attanasio.
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