La caccia agli evasori fiscali ora si fa con VeRa, che incrocia dati di conti correnti e carte di credito. Da luglio è in azione il nuovo strumento digitale al servizio dell’Agenzia delle Entrate.
L’intelligenza artificiale sviluppata da Sogei ha iniziato dallo scorso mese di luglio ad elaborare dati e produrre liste di contribuenti dai profili fiscali “anomali”.
Il sistema elettronico infatti incrocia i dati dei conti correnti, dei profili immobiliari e finanziari, le fatture elettroniche, i pagamenti con le carte di credito e debito per trovare situazioni “sospette”, che meritano approfondimento.
Le operazioni sono svolte inizialmente su dati anonimi (confrontando cioè solo codici di riferimento di strumenti finanziari) e solo con la compilazione delle liste critiche intervengono operatori umani, che decidono sulla base di specifici criteri, i casi da approfondire. A quel punto partono le convocazioni e si ha la possibilità di giustificare ogni presunta anomalia.
Il primo obiettivo del nuovo sistema di controllo automatizzato è recuperare nel 2022 circa 14,4 miliardi di euro di imposte non versare.
Nel 2023 l’obiettivo è di 15,9 miliardi e nel 2024 è di 16,1 miliardi. VeRa, questo il nome dell’algoritmo utilizzato dall’Agenzia delle Entrate, sta per Verifica dei Rapporti Finanziari.
Via libera dal ministero dell’Economia per i controlli incrociati di VeRa anti evasori
Dopo il via libera ottenuto dal ministro dell’Economia Daniele Franco e dal Garante della privacy, l’algoritmo di controllo dei movimenti finanziari è entrato in funzione. Affiancherà altri strumenti di controllo dei flussi finanziari come la fattura elettronica obbligatoria anche per le partite Iva in regime di flat tax e la trasmissione giornaliera dei pagamenti con carte e bancomat, dopo l’obbligo di accettare pagamenti con Pos per tutti i commercianti.
L’Agenzia delle Entrate ha annunciato anche l’uso di droni per censire gli immobili fantasma. Il data scraping, ovvero l’uso dei social network in funzione anti-evasione, deve ancora entrare in funzione ma è già allo studio.
Dopo che il sistema automatico avrà evidenziato eventuali anomalie nei conti correnti ci sarà un primo invio di una lettera con rischiesta di adeguamenti, prima che venga avviato un accertamento formale. Si prevedono 2,5 milioni di lettere nei prossimi mesi.
Alessandro Santoro, consigliere del ministero sull’evasione fiscale, ha spiegato nel dettaglio il funzionamento della procedura.
“Si parte dai riscontri dell’anagrafe dei rapporti finanziari, ovvero di tutti i conti correnti. Se l’algoritmo individua scostamenti rilevanti tra il saldo di inizio anno e quello di fine anno, non giustificati in apparenza da nulla – come per esempio eredità, donazioni, vendite di immobili, vincite -, allora l’amministrazione farà la prima mossa”. Lo stesso Santoro precisa che “Questa norma c’è da oltre due anni, rimasta inattuata. Ora grazie anche al Pnrr – si tratta anche in questo caso di un milestone del Piano nazionale – si parte davvero”.
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