Nell’Ottobre scorso si è svolto il Brianza Innovation Day. Un evento fondamentale per fare il punto sulla situazione attuale del territorio brianzolo, per mettere in luce le criticità, ma soprattutto le risorse essenziali per dare avvio a un nuova rivoluzione digitale.
Da sempre il nostro territorio è vocato al fare, alla progettualità e alla creatività applicate alla realizzazione di prodotti all’avanguardia.
Skill essenziali, oggi più che mai, in un settore, quello delle nuove tecnologie, in cui le competenze e il know-how si rivelano fondamentali per fare la differenza.
Da questo naturale incubatore di idee, rappresentato da un intero territorio, ha mosso i suoi primi passi il progetto Open Innovation che con il supporto di RetiPiù si trasformerà in un ecosistema digitale integrato e partecipativo. La collaborazione di operatori sia pubblici che privati, delle istituzioni a partire dalle amministrazioni comunali è fondamentale per lo sviluppo di una rete smart capace di valorizzare in chiave di innovazione progetti già esistenti e al contempo di svilupparne di nuovi ad alto contenuto tecnologico.
Le idee emerse durante i working group del Brianza Innovation Day hanno abbracciato numerosi settori chiavi per lo sviluppo smart del territorio. Dall’economia 4.0, allo smart living, passando per il concetto di economia circolare e applicazioni nella mobilità sostenibile e nella comunicazione digitale tra cittadini e pubblica amministrazione.
Non sono di certo mancate le idee, in un territorio come quello della Brianza, in cui la creatività e il saper fare costituiscono qualità intrinseche dei suoi abitanti. Idee capaci di integrare tradizione e innovazione anche in quei settori in cui tutto sembra già essere stato fatto.
E invece per fortuna riusciamo ancora a sorprenderci quando leggiamo ad esempio del premio all’innovazione 2018 nell’agricoltura ottenuto dal giovane brianzolo Davide Nava, imprenditore agricolo che ha realizzato un kit per la salsiccia fai da te.
Materie prime a chilometro zero, ovviamente e tutto l’estro brianzolo applicato a una strategia di marketing semplice quanto divertente. Visto che il kit è corredato di un’apposita guida per realizzare questo delizioso insaccato direttamente a casa propria. Un’innovazione non del tutto high-tech, ma dalla quale emerge la voglia di mettersi in gioco e di rinnovare un settore con progetti interessanti.
Più spinto in termini tecnologici è di certo lo spazio creato a Monza dove ognuno di noi può soddisfare per un po’ la propria passione automobilistica. Un simulatore di guida della Formula 1 che immerge il giocatore, anzi sarebbe meglio dire il pilota, nell’abitacolo di una monoposto con davanti uno schermo ultra realistico in cui sfidare altri piloti.
Ecco allora che proprio a Monza troviamo la MC Simulator con le sue postazioni che riproducono gli abitacoli delle monoposto con movimenti e sollecitazioni realistiche, tanto da far sembrare davvero di trovarci all’interno di queste auto da sogno.
Un realismo, quello del settore gaming, che sempre più rappresenta uno strumento fondamentale per veicolare contenuti videoludici.
Non solo legati ai motori, come è il caso dell’MC Simulator, ma anche a quello dei giochi tradizionali, come quelli di carte ad esempio dove piattaforme online come Unibet offrono un vasto catalogo di giochi in cui realismo e dinamiche ludiche rispecchiano in tutto e per tutto l’emozione di un vero e proprio casinò.
L’immersività e l’interattività che sperimentiamo in questi ambienti digitali sono qualità essenziali non solo nel settore dell’intrattenimento o in quello del gaming, ma anche per la promozione turistica e del territorio.
Piattaforme come www.motorwebmuseum.it si trasformano in vetrine virtuali di promozione culturale. Progettato dalla rete Nazionale Città dei Motori consente di personalizzare il proprio tour, sia fisico che virtuale, seguendo la propria curiosità e passione. Tante le località toccate anche nel nord della provincia di Milano tra cui Monza e Arese.
Idee che prendono vita in un territorio come quello della Brianza che ancora necessita di un solido ecosistema digitale integrato capace di favorire la partecipazione e l’incubazione di nuovi progetti. Ma in cui tanto si sta già facendo per creare il territorio smart del futuro.
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