C’è molta tecnologia italiana nelle missioni per l’esplorazione di Marte che giovedì scorso hanno tenuto incollati agli schermi col fiato sospeso milioni di appassionati in tutto il mondo. L’arrivo su marte del rover è stato un passo fondamentale di “Mars sample return” il programma della Nasa con la collaborazione dell’Agenzia Spaziale Europea (Eesa), per riportare sulla Terra – per la prima volta nella storia – dei campioni di suolo marziano che permetteranno di comprendere meglio il Pianeta Rosso.
Un ruolo chiave è quello di Leonardo, azienda di robotica spaziale con sede a Nerviano (Mi) dove si progettano elementi essenziali delle missioni.
Il rover giunto giovedì sera su Marte, sta raccogliendo campioni di materia che, inseriti in appositi contenitori, saranno depositati in luoghi strategici sul suolo.
Nel 2026 il recupero dei materiali raccolti su Marte
Nel 2026 sarà lanciata la seconda missione: dopo un lungo viaggio, il Sample Retrieval Lander della NASA atterrerà su Marte insieme al Sample Fetch Rover dell’ESA e al Mars Ascent Vehicle (MAV) per recuperare i contenitori lasciati da Perseverance e prepararli a essere lanciati nell’orbita marziana.
Leonardo, azienda leader nella robotica spaziale anche grazie al supporto garantito negli anni dall’Agenzia Spaziale Italiana, sta progettando e studiando a Nerviano (MI) i prototipi dei due bracci robotici di questa missione.
Il primo, più piccolo e agile (avrà 6 gradi di libertà e sarà estendibile fino a circa 110 cm), dovrà essere montato sul Sample Fetch Rover dell’ESA, che viaggerà sul suolo per raccogliere con una “pinza” i contenitori. Il secondo, invece, più robusto (avrà 7 gradi di libertà e supererà i 2 metri di estensione), sarà sul Sample Retrieval Lander della NASA per muovere i contenitori dal rover alla capsula che sarà lanciata in orbita. I bracci che Leonardo sta progettando saranno veri e propri gioielli della robotica e meccatronica, in grado di operare autonomamente (il ritardo fino a circa 20 minuti delle comunicazioni tra Terra e Marte non permetterebbe di gestire i bracci rapidamente) individuando il contenitore del campione marziano, scegliendo la miglior traiettoria per raccoglierlo e per posarlo nel raccoglitore e considerando le strategie per risolvere eventuali problematiche.
La terza missione Mars Sample Return prevede invece il lancio dell’Earth Return Orbiter che “catturerà” la capsula in orbita marziana e rientrerà a Terra. Anche in questo sforzo, l’industria italiana è coinvolta con Thales Alenia Space, società partecipata da Leonardo, responsabile della fornitura del sistema di comunicazione che consentirà la trasmissione dati tra Terra, Orbiter e Marte e della progettazione dell’Orbit Insertion Module.
Il tutto dovrebbe concludersi nel 2031, con il rientro sulla Terra dei campioni, che saranno studiati per comprendere meglio il Pianeta Rosso, aprendo una nuova era per l’esplorazione di Marte.
Nel 2022 la trivella su Marte
Mars Sample Return non è l’unico ambizioso programma marziano in cui l’Italia, con Leonardo, è coinvolta.
Nel 2022 è atteso il lancio della missione “ExoMars 2022” che, con una trivella realizzata da Leonardo, perforerà il suolo marziano fino a 2 metri di profondità alla ricerca di tracce di vita presente o passata. Thales Alenia Space è il prime contractor del programma ExoMars.
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