Le Unità operative di Neurologia e di Fisiatria dell’ Ospedale di Saronno hanno avviato da Ottobre un nuovo percorso multidisciplinare per la diagnosi e la cura della spasticità con la tossina botulinica.
Il progetto è dipartimentale ed interdisciplinare e coinvolge tutte le unità operative del Dipartimento: Neurologia di Gallarate-Busto Arsizio, Sclerosi Multipla di Gallarate, Neurologia di Saronno, Riabilitazione di Gallarate-Somma Lombardo e Riabilitazione di Busto Arsizio-Saronno.
La spasticità è una conseguenza di numerose patologie neurologiche (ictus, sclerosi multipla, Sclerosi Laterale Amiotrofica, morbo di Parkinson…). I muscoli non risultano mai completamente rilassati, possono risultare rigidi oppure tesi, fino a compromettere i normali movimenti, la parola e la deambulazione.

Tossina botulinica per la cura della spasticità
L’infiltrazione di tossina botulinica consente di ottenere ottimi risultati per il paziente.
Il riconoscimento precoce del quadro spastico ed un adeguato trattamento permettono di ottenere un miglior recupero funzionale.
Lo spiega con maggiore dettaglio il dottor Mirko Piola, neurologo dell’ Ospedale di Saronno.
“La spasticità è una condizione patologica caratterizzata da cronico irrigidimento muscolare, molto spesso doloroso, che si configura come sintomo esituale di numerose patologie neurologiche di tipo vascolare (ictus ischemico o emorragico), infiammatorie (sclerosi multipla, encefaliti), neurodegenerative (Sclerosi Laterale Amiotrofica, Morbo di Parkinson) o genetiche (paralisi spastica ereditaria, ipossia perinatale).
E’ una condizione estremamente invalidante per il paziente e troppo spesso sottodiagnosticata poichè considerata cronica, incurabile e inevitabilmente progressiva. Se non trattata evolve invariabilmente in retrazioni muscolo tendinee, deformità articolari, potenziali traumatismi ortopedici e infine limitazioni funzionali e igienico sanitarie per il paziente.
Da molti anni, però, esiste una terapia efficace: l’infiltrazione di tossina botulinica nei muscoli colpiti che consente di ottenere ottimi risultati per il paziente.
Il riconoscimento precoce del quadro spastico ed un adeguato trattamento permettono di ottenere un miglior recupero funzionale dei pazienti con disabilità moderata o di alleggerire il carico assistenziale del caregiver per i pazienti più complessi.
Da ottobre 2022 è stato avviato all’Ospedale di Saronno un percorso di riconoscimento e trattamento congiunto del paziente con spasticità tramite infiltrazione di tossina botulinica ecoguidata, secondo i più recenti standard, seguito da un trattamento riabilitativo post procedurale, che consente di massimizzare l’effetto benefico della terapia.
Il progetto è dipartimentale ed interdisciplinare e coinvolge tutte le unità operative aziendali del Dipartimento: Neurologia di Gallarate-Busto Arsizio, Sclerosi Multipla di Gallarate, Neurologia di Saronno, Riabilitazione di Gallarate-Somma Lombardo e Riabilitazione di Busto Arsizio-Saronno.
L’utilizzo di un approccio multidisciplinare consente, attraverso una valutazione collegiale, di identificare al meglio i muscoli target, scegliere gli adeguati dosaggi di farmaco ed impostare un percorso riabilitativo mirato alle potenzialità residue del paziente. La somministrazione ecoguidata permette altresì di massimizzare i dosaggi di farmaco somministrato, ridurre il traumatismo e il potenziale discomfort per il paziente oltre che evitare lesioni a strutture vascolari e nervose che possano complicare la procedura.
All’Ospedale di Saronno approccio multidisciplinare per la cura della spasticità
L’approccio sequenziale con il successivo trattamento fisiatrico e il lavoro di un’equipe dei fisioterapisti dedicati consente di stabilizzare gli effetti benefici della terapia e di ottenere un miglior recupero funzionale, oltre a garantire una migliore e completa presa in carico del paziente.
Con questo progetto l’Ospedale di Saronno compie un passo avanti nella presa in carico del paziente cronico neurologico, spostando il proprio orizzonte anche al di fuori della fase acuta di ricovero, in quelle condizioni in cui altrimenti il paziente risulterebbe orfano di una adeguata assistenza, e mirata anche a ridurre il carico assistenziale per i caregivers. In un momento di grave sofferenza per tutte le unità operative questo progetto ambisce ad essere, inoltre, un reale passo in avanti verso il territorio.
“Ringrazio per questa opportunità -conclude il dottor Mirko Piola- i Responsabili delle due unità operative: dottor Mauro Roncoroni e dottor Marco Cazzola, le dottoresse Carmen Morandi e Silvia Banfi, il dottor Francesco Antonio Losavio e tutti i fisioterapisti che svolgono un lavoro egregio nel quotidiano per i pazienti affetti da spasticità, permettendo a tutti loro di ottenere risultati altrimenti insperati”.
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