Un enorme albero è caduto in mezzo a una strada, schiacciando un’auto in sosta. La notizia occupa due colonne in taglio medio nelle pagine del Notiziario e probabilmente non la trovate su nessun altro giornale al mondo. Ma se quello stesso albero non fosse caduto adesso, se quello stesso albero fosse caduto tra un mese in quello stesso posto, probabilmente la notizia l’avreste trovata su tutti i giornali del mondo. Sì, perchè l’albero in questione (di cui scriviamo a pagina 47, con tanto di fotografia) non è caduto in un posto a caso, ma è caduto in via Belgioioso a Baranzate, ossia di fianco all’ingresso di Expo, in un luogo in cui, tra meno di un mese, passeranno ogni giorno migliaia di visitatori e di operatori.
L’Italia sta compiendo il miracolo di riuscire ad allestire l’area di Expo alla velocità della luce, ma si sa che le cose fatte in fretta non sono mai fatte bene, tant’è che, siccome non c’è tempo per i collaudi, ci si accontenterà delle autocertificazioni delle imprese. Un bel rischio, credeteci. La nostra paura è che al primo forte temporale ci si accorga che gli scarichi non reggono, al primo picco di caldo si scopra che gli impianti elettrici non sopportano i condizionatori, alla prima bufera di vento voli via qualche pezzo… L’Expo è l’occasione per rilanciare l’immagine di Milano: speriamo che Sant’Ambrogio quest’estate non vada in vacanza…
Piero Uboldi
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